Dicono che La grande bellezza non abbia una trama. E questo
sarebbe anche accettabile se la critica à la page non avesse aggiunto l’abusato
“felliniano” per liquidarne l’aspetto onirico/grottesco.
Io vi ricordo che i nani li usa anche David Lynch e se con
un fucile puntato alla testa mi obbligassero a dover fare un confronto penserei
più a lui, per le molte sequenze che finiscono in un’oscurità di cui non si
vede la fine.
Jep/Sorrentino scrittore privo di ispirazione, giornalista
ma per lo più animatore di vuoti salotti romani osserva rassegnato lo scorrere
di una vita emblema di un’apparenza che svela il nulla.
La percezione di un qualcosa che continua a sfuggirgli e che
potrebbe rivelargli un mondo da guardare con occhi diversi, da quelli cinici e
disillusi che si ritrova, è frustrata da relazioni e incontri privi di significato. Il
tutto avviene sotto la luce di una Roma, perenne simbolo di un equilibrio
precario tra grandezza e decadenza.
Tirerà i fili di tutta un’esistenza esorcizzando la morte e magnificando
la kermesse di cui è al contempo attore e spettatore in un nuovo romanzo: la
grande bellezza.
Non so se si è capito ma il film mi è piaciuto molto, ma molto davvero.
Critica aspra e aperta del mondo che rappresenta ed in cui è
perfettamente integrata La grande bellezza è una creatura mitologica che si nutre di sé stessa in un
continuo rinascere dai propri rifiuti. Cinema, vita e decadenza si ritrovano in
un disperato tentativo di autocelebrarsi.
Va benissimo che non sia piaciuto a molti, in particolare a
coloro ancora legati ad una sinistra ideologica che forse non è nemmeno mai
esistita e che si sentono traditi, umiliati e offesi da una classe dirigente che vive
di aria fritta. Tutti gli altri si potranno godere un film forse non semplice
ma che si avvicina pericolosamente e altrettanto tristemente al capolavoro.
Ecco, voi che mi leggete un po’ mi conoscete, potete immaginare come mi manca il gusto di tirare fuori una di quelle stroncature
che tipo mi trovavo Sorrentino sotto casa ad insultarmi con gli stramuorti.
Praticamente mi è rimasto questo disagio per non aver potuto dissacrare
come mi sarebbe piaciuto. Ho allora trovato questo espediente e vi regalo la Fanta Grande Bellezza:
Prendi la sceneggiatura de La Grande Bellezza e affidala ai
fratelli Vanzina.
Carlo Verdone, la Ferilli, Bucciroso, Serena Grandi e pure
Lillo puoi tenerli, vanno bene.
Servillo invece no, bisogna dare al parte a Christian de
Sica.
La Santa, in una citazione che è più un doveroso omaggio, è
Anna Mazzamauro.
Abbassa l’età delle invasate in discoteca e non far mancare
un cameo di Belen ma attenzione mettici pure un’altra zoccola del momento,
possibilmente bionda.
No musica house, no Carmina Burana, sì il tormentone
dell’estate e i rumori come alle comiche.
Bene la craniata della performer ma seguita da una gara di
rutti.
Christian è un paparazzo, celebre per aver scoperto in pieni
anni 80 la tresca tra un noto politico e una soubrette del Drive-In, da allora
non è più riuscito rifare il colpaccio.
Il suo obiettivo, da quando è arrivato a Roma dalla
Ciociaria è quello di essere il re delle feste e almeno questo sogno l’ha
realizzato.
Carlo Vanzina, essendo un genio, disegna il protagonista
come un mix perfetto tra Don Buro e Cristiano Gardini (nell’insuperato
episodio di Fratelli d’Italia).
Malimortaccitua, ah fijo de na mignotta e stocazzo devono
piovere come nemmo all’arrivo di un Monsone.
Esorcizza la morte con ripetute grattate di cojoni, corna a
due mani e scongiuri.
Fai che almeno una delle conquiste di Gep de Sica sia un
transessuale provvisto di travone.
Gran finale con il record di vendite del settimanale di
gossip, per l’ultimo scoop del nostro paparazzo.
Si aggiunga pure un tocco alla Animal house con le
didascalie che fanno luce sul futuro dei personaggi.
Cinepanettone? Sì, ma the best ever.
Si proceda come descritto e verrà completamente ad esaurirsi
la carica rabbiosa e l’odio scomposto per la grande bellezza e il suo oscar.
I commenti all’uscita del cinema saranno i seguenti:
“Divertentissimo, esilarante! Christian resta sempre un
mito, peccato però che non ci fosse Boldi…”
Cristina, 35 anni bibliotecaria
“Da questi film non ti aspetti altro che svago e devo dire
che mi sono molto divertita! Ce ne fossero di più e tutto l’anno!"
Ludovica 17 anni, studentessa Magistrali
“La solita boiata ma non posso fare a meno di andare a
vederlo”
Francino, 45 anni, lattoniere
“Meno peggio di quel che credevo, mi sono fatta quattro
risate”
Ada, 37 anni, Infermiera
“Ci sono venuta solo perché mi ci ha portato il mio ragazzo…
ora lo odio”
Sabrina, 23 anni, studentessa Lettere e Filosofia
“La ragazza mia non ce capisce ‘n cazzo… So’ fenomenali, de
Sica me fa’ scompiscia’”
Maurizio, 24 anni, padroncino
“Perfetto, non ho altro dire… Perfetto!”
Aldo, 54 anni, ingegnere edile