giovedì 19 dicembre 2013

I sogni segreti di Walter Mitty


  • Giovedì 19 dicembre 2013. Cinema UCI Porta di Roma

"Che dici vogliamo provare ad andare al cinema con la Cinecard della TRE?"
Dovete sapere che se avete TRE ti danno un tessera per andare al cinema una volta a settimana aggratis. "E proviamo!" dico io, divertente questa cosa di andare al cinema senza pagare.
Arriviamo e c'è una fila alle casse nemmeno regalassero qualcosa, pare ci sia un problema ai server.
E si sa in quest'epoca un problema ai server significa attaccarsi al cazzo e tirare forte. Tutto si blocca, facce sparute guardano nel vuoto, qualsiasi azione si interrompe. L'essere umano con la schermata impallata sdegnosamente rinnega migliaia di anni di evoluzione e recupera l'origine di Cro-magnon.
Non ci si può nemmeno incazzare è così ovunque, in banca, all'aereoporto e pure se ti viene in mente di giocare una schedina al Supernenalotto.
Finalmente i server si rianimano e scopriamo che Still life "è stato soppresso". Poverino, che brutta notizia. Ma va bene, ci sono i I sogni segreti di Walter MItty.
- No, guardi con la tessera TRE i film devono essere usciti da almeno una settimana...
- Ah... va bene cosa c'è di uscito da una settimana?
- Niente!
- OK ci faccia due biglietti!

Forse l'ho detto già altre volte ma mi concedo il lusso di ripetermi, Ben Stiller lo avevo adocchiato dai tempi del suo esordio alla regia con Reality Bites e gli avevo presagito un grande futuro.
Come spesso mi capita ho avuto ragione. Passando per il notevole The cable guy, il mitico Zoolander e il non troppo riusciuto Tropic thunder ecco che lo ritroviamo nella doppia veste di regista e attore nei sogni segreti di Walter Mitty in cui conferma il suo grande talento.
Ben Stller i costruisce il film addosso come se fosse un vestito su misura lasciando libero spazio alla fantasia, all'humour e anche ad una certa malinconia. Pochi personaggi, tutti eccezionalmente nella parte, situazioni che si snodano dall'immaginario al reale senza troppa differenza in un contesto variegato ai confini del mondo.
Ampi spazi, riprese mozzafiato, che secondo me almeno mezzo film l'hanno girato da un elicottero. Bella la regia che passa dall'infinito dei luoghi aperti ai primi piani che scavano nel'animo, per una storia che comunque si mantiene nei toni della commedia ma con qualche numero in più.
Ciliegina sulla torta la fichissima interpretazione di Sean Penn, molto scionpennesca.
Almeno due o tre momenti cult di cui il mio preferito resta la cover di Space Oddity intonata da una perfetta e immaginaria Christine Wig in Groenlandia e in generale piacevolissima tutta la colonna sonora. Senza essere un capolavoro che stravolge la storia del cinema.
Esenti dalla seppur minima volgarità, con un bel messaggio sul come vivere la vita i sogni segreti di Walter MItty sono ispiratori, perfetti da vedere e assaporare tutto l'anno ma a Natale ancora meglio.

Abbinamento mangereccio con Ginger a Roma, posto fichissimo con un bel progetto alle spalle e tante cosine buone e gustose all'insegna di una materia prima selezionata, sapori freschi e colori vivaci in un ambiente veramente carino, aperto tutto il giorno con varie proposte a seconda dell'orario. Ginger, via Borgognona 43/44  Tel 0696036390

lunedì 16 dicembre 2013

Blue Jasmine


  • Cinema Odeon di Piazza Jacini, Domenica ultimo spettacolo, faceva un bel freddo



Chi mi conosce sa che, da quando ha cominciato a sfornare film fatti con lo stampino e per di più fatti male, mi sono riprmessa di non andare più al cinema a vedere Woody Allen.
Lo conoscevo bene Woody e lo adoravo ma verso la metà degli anni 90, cominciai a ravvisare i segni di un inequivocabile rincoglionimento precoce. Capii solo più tardi che si trattava dello start-up di un'industria destinata ad un successo commerciale per acchiappare il grande pubblico, praticamente un franchaising alleniano equivalente al libro annuale di Bruno Vespa.
Se Darren Aronofsky in Pi greco - Il teorema del delirio faceva addannare il protagonista alla ricerca cabalistica di numeri capaci di svelare gli schemi universali di ogni cosa Woody Allen, dotato di un gran senso pratico, ha puntato più semplicemente all'algoritmo del filmetto autoriale che piace.
Gli elementi sono sempre gli stessi, musica jazz, parlare l'uno sull'altro, psicofarmaci, depressione associata ad umorismo, età che avanza, relazioni complicate e, essendosi rifiutato pure l'algoritmo di utilizzare ancora New York, tutta una serie di altre città a fare da sfondo. Sono anni che ormai Woody è tutto un fare filmetti che ogni due o tre poteva esserci una botta di culo ma, come dicono i giovani oggi, anche no.
L'ultimo ciclo alleniano comunque è quello che mi fa più orrore, Parigi e Roma come se dovesse girare degli spot per la proloco, degno di anatema e punizioni corporali da fargli infliggere dalla figlia moglie cinese.
"Mi permetta una domanda Signora Cinefilante... perché è andata a vedere sto Blue Jasmine allora?"
Rispondo sintetica anche se preferisco le fibre naturali.
Alternative pressocché nulle, se si eccettua Still life che però lo facevano in cinema scomodi o in zone non attraenti.
E poi al Ballestrero gli piace Cate Blanchett e avendolo spesso trascinato a vedere cose orribili mi fa piacere accontentarlo, anzi gli ho pure portato due girelle con uvetta, scorze d'arancia candite e polvere di nocciole fatte da me.
Comunque, surprise surprise, Blue Jasmine si è rilevato piacevole con personaggi ben scritti su cui troneggia una Cate Blanchett sudaticcia dal trucco sciolto e con un abbigliamento da capogiro.
Jasmine/Blachett, chic oltre ogni dire ma parecchio disturbata emotivamente, passa dalle stelle alle stalle e chiede ospitalità alla sorella molto più rustica di lei. Si viene a creare una situazione tipo "Ferie d'agosto" tra i vicini delle due ville a Ponza, quelli intellettuali sinistrorsi e quelli solo magnamose du spaghetti.
L'algoritmo non tradisce e le sottolineature snob degli antipodi sono gustose e godibili.
Il tentativo di rimettersi in carreggiata della sorella chic naufraga tra menzogne, incapacità di assumersi delle responsabilità e esaurimento nervoso. La sorella più semplice tornerà alla sua vita apprezzando ancor di più quel che ha.
C'è una morale? Chi è causa del suo mal pianga sé stesso?
Ecco scoperto un altro punto chiave del celebre algoritmo alleniano: riassumere il senso del film in un proverbio o una frase fatta, basta che funzioni.
Ben lungi da essere un capolavoro Blue Jasmine è comunque un film apprezzabile anche se è molto più simile ad una cena in un ristorante elegantissimo dove ti servono piatti splendidi ma con poco sapore e soddisfazione. Che torni a casa e dici: il servizio era eccezionale, le porcellane erano da dio, il bagno profumava di lavanda, il maitre era un amore.... sì, ma che me so magnata mica me lo ricordo. Però dai una bella serata.
Praticamente un sottile senso di presa per il culo ma così ben confezionato che ti fa piacere.
Insomma non lo boccio, gli do pure un bel 7 e mezzo ma è quel voto che dai al secchione perché oggettivamente studia e sa tutte le date a memoria ma manca il guizzo.
Dai, che stavolta sono stata clemente, non ho svaccato come al solito...
Comunque Cate Blachett vale il film e viceversa, schifo non vi farà, andate con fiducia.

Abbinamento alla serie televisiva per eccellenza: Recuperare le 9 stagioni di Seinfeld e rimettersi in pace con l'universo!




venerdì 13 dicembre 2013

Molière in bicicletta



Oggi mi sento veramente très chic a parlare di Molière in bicicletta che nell'originale sarebbe Alceste, solo che in Italia non avrebbe avuto speranze. Non che Molière possa attirare un grande pubblico ma almeno, per sentito dire, alla gente gli risuona qualcosa, se non altro perché Alberto Sordi (dio perdonami per aver citato Alberto Sordi nel mio blog) fece una versione romanesca de Il malato immaginario e magari funzionando la memoria per associazioni, qualcuno ci incappa.
Confesso che io il film sono andata a vederlo solo per la presenza di Fabrice Luchini.
Fabrice Luchini, colui che da speranza al genere umano maschile, perché lo vedi lì, insignificante, senza un muscolo, in là con gli anni, che ti comunica la sensazione che pure nella vita privata abbia un carattere impossibile da prenderlo e sbatterlo al muro eppure piace.
Piace più di quello che si fa il culo in palestra, piace più del fisico statuario, insomma piace, fatevene una ragione.
Se c'è Fabrice io il film me lo vedo comunque e ogni volta lo conosco un po' di più, intelligente, colto ma sempre in bilico sul passo falso, desideroso di farsi sorprendere da sentimenti che crede non esistano o che non proverà mai e a sorprendersi a credere in quell'amore che sarà la sua rovina. Cinico, disilluso e disincantato, timoroso anche solo a sorridere, che diciamolo il sorriso non è il suo lato migliore. Mettigli un copione in mano e diventa immenso, un gigante, con la capacità di farti scorgere le divinità del teatro e del cinema che albergano e si esprimono dentro e attraverso di lui.
Molière poi, il Misantropo, che in un gioco di rimandi metacinema teatrali si svolge e si riavvolge nelle spirali di ego ingombranti da perdersi tra realtà e finzione.
Protagonista oltre a Luchini il fu bel Lambert Wilson che si presta anche lui egregiamente alla parte.
Neo negativo per la nostrana Maya Sansa che di fronte ai due mostri sacri francesi appare scolastica e impacciata pure nell'autodoppiaggio.
Per il resto potrei dire che Alceste à byciclette è una di quelle opere che fa godere principalmente l'acculturato ma che piacerà anche ai cinefili e a chiunque si diletti con la conversazione intelligente.
Da vedere possibilmente in lingua originale.

Oggi abbinamento con una neo apertura in quel di Ponte Milvio, King Panino in Largo Maresciallo Diaz, 20 tel 0633220775 panineria naturale con piccola scelta di piatti e zuppe del giorno e la meravigliosa possibilità di farsi fare di fronte ai propri occhi centrifughe e frullati di frutta fresca. Il tutto anche con consegna a domicilio.


giovedì 12 dicembre 2013

Laurence anyways


Dura quasi  tre ore Laurence, ci vuole un gran coraggio considerando che si tratta di una produzione franco-CANADESE e lo spauracchio del film canadese mette paura ai cinefili più incalliti.
Dialoghi che passano dall'inglese al francese con scioltezza, difficilino seguire al 100% senza i sottotitoli ma non mi sono fermata nemmeno davanti a questo, anche se un paio di cose mi sono sfuggite.
Laurence anyways ha decisamente qualcosa da dire, con la sua drammaticità, la sua estetica, e l'identità del tutto personale.
Pensare che il regista abbia solo 23 anni è spiazzante. Coè io a 23 anni era come ne avessi 13 e mai avrei potuto concepire un'opera così completa e così profonda.
Sebbene Laurance abbia vinto a Cannes la Queer palm io trovo fuorviante o quantomento ghettizzante relegarlo con un'etichetta gay.
Presto detta la storia: Laurence che sembra condurre una vita felice con la sua fidanzata improvvisamente le confessa di aver omesso per tutta la vita di sentirsi una donna e di voler vivere come tale da quel momento.
Shock, urla, casini, famiglia che gli viene un colpo ma Laurance è irremovibile.
Segue il percorso delle vite umane coinvolte cogliendo attimi di crisi, discussioni, molte parole, molte lacrime e di dolore ancor di più. E' innegabile che in tre ore ci si avvicini smepre di più a Laurence, si faccia il tifo per lui e la sua voglia di essere sé stessa/o anche al di fuori di facili stereotipi.
La regia è salda e costellata di sequenze dove il colore e la costruzione della scena hanno un fascino irresistibile, con vari momenti simbolici disseminati con parsimonia ma estremamente significativi.

Co-responsabile della riuscita del film il francese Melvil Poupaud in una prova davvero intensa, in cui si concede con un'umanità e una verità che quasi non si fa caso alla sua totale mancanza di physique du rôle. 
Laurence anyways è una storia d'amore decisamente atipica ma più ci penso e più credo sia un'opera immensa. Prima o poi mi cercherò i sottotitoli e se avrò il coraggio di impegnare altre 3 ore nella visione magari mi sembrerà ancora meglio. Di certo sarà un piacere rincontrare Laurence, anyways.
Difficlmente uscirà in Italia, ancora più difficilmente nella versione di quasi 3 ore, sicuramente non un film per tutti, quindi Laurence ve lo dovete proprio andare a cercare.

Abbinamento con Proloco DOL nel rinato quartiere di Centocelle, in Via Domenico Panaroli, 35 tel. 0624300765. Una bottega dove, al di là dello spazio gradevole su cui troneggiauno splendido mobile dei primi del Novecento e un bancone ricolmo di ogni bontà tra salumi e formaggi e prodotti provenienti esclusivamente dal Lazio, si può anche mangiare (bene). Go Centocelle Go!




 


domenica 8 dicembre 2013

Frances Ha


Premessa
The best 25 films of 2013 according David Ehrlich
Io non chi sia ma si è preso la briga di mettere insieme un video su quelli che a parer suo sono i 25 migliori film del 2013.
Il video sta facendo un po' il giro del mondo webbisticamente parlando e per me è stata l'occasione di scoprire una serie di titoli di cui non avevo  ancora sentito parlare e di ritrovarne altri che avevo detto: "questo me lo segno che lo voglio cercare..." per poi cadere nell'oblio di mille altre cose da vedere, da fare, da dimenticare.
Incredibile la mia sorpresa quando ho scoperto che al primo posto si trovava il film che il Ballestrero ha odiato come nessun altro film nella vita, Before Midnight, e che io non ho voluto vedere sia per solidarietà, sia perché temevo avrebbe fatto schifo anche a me.
Escludendo quindi questo primo classificato passo ai titoli (di certo non saranno peggio di Thor o del tempo perso con Don Jon) che, scelti dal montaggio di poche sequenze, mi hanno catturato visivamente, vedrò e recensirò:
  • Frances Ha
  • Lawrence anyways
  • The broken circle breakdown
  • e Upstream Colours (quello che avevo dimenticato di aspettare)
Ci sarebbe stato anche Post tenebras lux ma all'epoca ho dovuto abbandonare la visione per la mia incapacità cronica di assistere a scena di violenza su cani.
Agli esseri umani glie ponno fa tutto e ho visto l'opera completa di Takashi Mike senza batter ciglio ma i cani no, mi sento male al solo pensiero e non mi sono potuta nemmeno vedere quella cagatina di I'm legend perché venni a sapere che il cane di Will Smith fa una brutta fine.
La mia missione blogghesca sarà di vedere questi quattro film entro la fine dell'anno e di capire se effettivamente da qualche sequenza io sia riuscita a cogliere delle opere interessanti.
Se il mio fiuto cinematografico si sia affinato oppure si sia imbastardito a forza di vedere immondizia senza senso alcuno.
Ecco il video 

Ed ecco la prima recensione. Iniziamo bene....


2013 quasi 2014 mi guardo intorno abbastanza sconsolata.
In classifica c'è Miley Cirus, al cinema peggio mi sento.
Certo posso ascoltare i Pink Floyd, i Genesis e gli Who tutta la vita ma sarebbe bello scoprire un'artista che ti faccia venire voglia di andare a un concerto e che sia qualcosa di più di un fenomeno generazionale di cui tra vent'anni si ricorderà forse solo il singolo più venduto per metterlo in una revival compilation.
Ma dai su! che magari in questa lista si trova qualcosa almeno nel cinema...
Frances ha ha (ah ah ah) quella messa in scena così fresca, quel bianco e nero che quasi vuole dire "ho il coraggio di spogliarmi pure del colore, non ne ho bisogno. Io il colore ce l'ho dentro".
Ma magari figlietta bella, ma manco per gnente. Non basta portare i capelli sciatti e correre per le strade di New York sgraziata come mai dovresti essere, visto che fai la ballerina.
Frances nel suo mostrarci il lato dimesso di Sex and the city ricorda personaggi ben più delineati di lei, che poveretta è solo un abbozzo a matita... Non è la Georgy girl di Silvio Narizzano, non ha un briciolo del fascino di Annie Hall e men che mai è la fantastica  Muriel (le nozze di).
Questa Frances qui si veste una merda e sembra si sia scordata chissà dove un buon 30% di quoziente intellettivo, non ha istinto, non vibra del fuoco dell'arte, ed è una logorroica insopporatbile...
Ritratto de sta cazzo di generazione? Oddio che palle.
Io non capisco se è più noiosa sta generazione o i registi senza idee che la ritraggono.
Io non dico che voglio Frank Kapra con una nuova vita meravigliosa ma è veramente troppo semplice mettersi dietro una macchina da presa per raccontare una storia fatta solo di momenti che andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia, come direbbe Blade Runner.
Frances Ha è il nulla, vive di una personalità automatica, come se non fosse presente a sé stessa, incapace di organizzarsi, di capire quello che vuole, non instaurando vere relazioni con nessuno, nemmeno con la sua so called migliore amica che la usa come e quando le fa comodo.
Finalino che forse è cresciuta ma che resta sempre la mezza matta che è in realtà (scusate lo spoiler).
Film di una tale inutilità che piacerà da impazzire a chi dell'inutilità fa il proprio specchio.
Venticinquesimo film del 2013? Ci deve essere un errore, forse venticinquemilionesimo...
Finite bene l'anno e iniziate ancor meglio quello nuovo, statene lontani da sta Frances qua e se avete qualche dubbio vi dico pure che il regista è quello de Lo strano mondo di Greenberg, bel titolo per un film inequivocabilmente  bruttino.
Se poi proprio non potrete fare a meno di vederlo, toglietemi una curiosità e fatemi sapere se anche per voi uno dei momenti più irritanti è quando Frances, al parco con l'amica che le offre ospitalità, non le proprone di fare a botte per finta perché è troppo divertente.
Io l'avrei presa a sganassoni. Ma per davvero.

Abbinamento cinematografico già accennato nel post. Georgy girl con una giovanissima Lynn Redgrave sorella di Vanessa. Un film da recuperare dal magico free-cinema inglese con una title track che fece epoca!



venerdì 6 dicembre 2013

Don Jon




Joseph Gordon-Levitt sa dove colpire per guadagnarsi simpatia e complicità dello spettatore di sesso maschile, usa un linguaggio sboccato, da il voto a tette e culi e si lamenta delle difficoltà per guadagnarsi un bel pompino...
Ed ecco materializzarsi file di uomini che vorrebbero dargli una pacca sulla spalla, abbracciarlo, guardarlo negli occhi con ammirazione, senza  nemmeno aver il bisogno di dirgli "tu sì che mi capisci".
Se chiudi gli occhi li puoi quasi vedere... Masse di pornomani incalliti che finalmente ricevono l'agognato riconoscimento, la comprensione e l'accettazione cinematografica nel nome di Don Jon...
La storia infatti verte sulla presa di coscienza di un pipparolo incallito, il suo rapporto con le donne, il sesso e l'amore.
Regista, oltre che protagonista,  Joseph Gordon-Levitt ha udito il richiamo.
In genere quando un attore passa dietro la macchina da presa ha la pretesa di voler dire qualcosa, la famosa "urgenza". E guarda un po' Joseph ha l'urgenza di condividere con il suo pubblico che si ammazza di pippe guardando i porno. 
Ma passare dietro la macchina da presa non era abbastanza, la vera sfida è passare da ragazzo qualunque della porta accanto a iper palestrato,  stessa deriva tragica che ha visto passare Jake Gyllenhaal, da un Donnie Darko ai limiti dell'inquietante a Principe di Persia con due bicipti che Mike Tyson ancora lo sta tempestando di e-mail per chiedergli come ha fatto oppure Christian Bale da orrido uomo senza sonno a un Batman Schwarzenegger style.
S', lo so, lo so che Batman non avendo superpoteri notoriamente si deve fare il culo in palestra altrimenti prende tante di quelle schicchere che Robin lo deve raccogliere col cucchiaino e quindi Christian Bale è almeno in parte giustificato.
Il problema è che per me queste trasformazioni non funzionano, io sono immune, anzi penso che se sei un cesso resti tale, pure se te ricopri di muscoli.
Ma torno al film, di cui veramente non si sentiva quest'urgenza e che nonostante l'accenno alla religione cattolica abbastanza divertente non approfondisce una tematica che è una, se non quella delle pippa.
Appare poi evidente come Scarlett Joansonn sia una stronza madornale e che bellezza e giovinezza non sono tutto, tiè, anche la clausola contrattuale per la quale è costretta a recitare il 100% delle scene con la bocca a culo di gallina di certo non aiuta.
Insomma un filmetto niente di che, passabile e che però ha una sua morale.
La morale di Don Jon è la seguente: vuoi scopare bene? fai un bel bagno caldo prima!
Ehi Don Jon, dico a te, magari fosse così semplice...

Abbinamento che di certo non c'entra una mazza ma io sono in attesa di una nova serie di fantastcienza che debutterà a gennaio 2014: Intelligence. Incrociamo le dita!


lunedì 2 dicembre 2013

Divagatia Magna: La posta del Cinefilante

Torna a grande richiesta, per voi, la rubrica Divagatia Magna che oggi si occuperà de:

La posta del Cinefilante
Mi dedicherò quindi a qualcuna delle numerose mail che ricevo all'indirizzo
ridendo e scherzando ormai sono parecchi anni che il Cinefilante prosegue per la sua strada
e non ha mancato di accumulare messaggi nella cassella di posta.
Generalmente mi dedico alle risposte una volta alla settimana di fronte ad un buon tè Earl Grey con una fettina di limone e, come se fossi una novella Donna Letizia, dispenso le mie risposte il garbo e l'obiettività che mi contraddistinguono. Non me ne vogliano i miei fans o i miei detrattori,
non usero i nomi reali e magari cambierò qualche particolare
affinché non possano essere riconosciuti.











"Cara Cinefilante, sei insopportabile e poi scrivi malissimo, non riesco mai a leggere fino alla fine i tuoi deliri. Ma chi ti credi di essere?"
e-mail firmata 

Risposta del Cinefilante
Sarebbe troppo lungo spiegarti chi credo di essere e non corrisponderebbe a chi sono veramenente...










"Ma non ti vergogni a scrivere certe cose? Sei offensiva e una grande cafona."
anonimo

Risposta del Cinefilante
No, non mi vergogno ma forse tu dovresti... anzi sicuramente già lo fai...











"Ti adoro! Sei un mito. Se non ci fossi dovrebbero inventarti, ogni volta che leggo una delle tue recensioni so già che godrò immensamente."
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
Grazie mille! Sono cose che fanno piacere!












"Abbi il coraggio di frimare col tuo nome e cognome le cose schifose che hai il coraggio di scrivere come anonimo."
e-mail non firmata

Risposta del Cinefilante
Sì.. così poi mi viene a cercare sotto casa?











"Vergognati!"
e-mail non firmata

Risposta del Cinefilante
Non mi riesce proprio... sorry...











"Mi ricordi tanto una mia amica che veniva tanti anni fa al mare dove andavo io vicino Marina di Pietrasanta... sei per caso tu?"
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
Mai stata a Marina di Pietrasanta!











Ti scrivo per dirti, chiunque tu sia, che non capisci un cazzo di cinema e men che mai di qualsiasi altra cosa. Dovresti evitare di renderti ridicola con le tue scempiaggini e poi non fai ridere nessuno. Lascia perdere il blog non fa per te.
e-mail non firmata

Risposta del Cinefilante
La ringrazio per l'apprezzamento, le considerazione e il consiglio. Ricambio sentitamente.











Più ti leggo e più penso che tu sia la mia anima gemella...
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
E' una cosa decisamente inquietante, accetta un consiglio: trovati uno svago lontano dal computer.




Qualche giorno fa trovandomi in uno dei locali che ha consigliato negli abbinamenti che proponi insieme alle recensioni ho visto una donna vestita di verde, anche le scarpe, seduta a un tavolino che parlava al cellulare, un i-phone con una custodia di Hello Kitty e dei brillantini, credo.
Non so perché ma ho avuto la sensazione che potessi essere tu...
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
No, non mi vestirei mai tutta di verde sebbene abbia delle scarpe di quel colore. Di sicuro non ho l'i-phone ma per certo, se lo avessi, non avrei una custodia di Hello Kitty. Non ero io, mi dispiace anzi ne sono contenta.


Quando vado al cinema mi guardo sempre intorno perché magari penso che ci sei anche tu e che ti possa riconoscere, io abito a Mazara del Vallo...
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
Incredibile, credevo fosse chiaro che vivessi a Roma...

Ulteriore risposta
Sì ma a volte vai in delle città diverse, quindi potresti capitare qui.

Risposta del Cinefilante
Certamente. Se dovessi capitare a Mazara del Vallo non mancherò di contattarti. 
Buongiorno, le daremo 50 euro se pubblicherà un post in cui parlerà del seguente argomento, linkando il seguente indirizzo.
e-mail firmata

Risposta del Cinefilante
No grazie non sono interessata

Ulteriore risposta
Ma ha capito bene? Le diamo 50 euro...

Risposta del Cinefilante
Sì ho capito, confermo di non essere interessata



Ebbene miei cari lettori resto a disposizione per le vostre domande più o meno bizzarre, chiedete pure al Cinefilante che vi risponderà senza censure. E la divagatia magna della posta diverrà una rubrica fissa!