- A casa, a notte fonda, più o meno una settimana fa o giù di lì.
Guardare un film dove per due ore c'è uno bloccato su una barca? con una tigre digitale?
Ma manco morta!
Questa fu la mia reazione quando sentii parlare di Vita di
Pi.
Invece ieri sera, che la mezzanotte era già passata da un
po', decido che quasi quasi una chance gliela concedo, che tuttalpiù lo inizio
e poi lo finisco il giorno dopo, proposito che in genere si conclude con la
repentina cancellazione del file senza vederne la fine.
E invece me lo sono visto tutto di un fiato, godendomi ogni
singola immagine, col rimpianto di non averlo visto al cinema in 3D.
Nonostante l'ora tarda e la mia naturale inclinazione a
dissacrare qualunque cosa,
pensando quindi ad Ang Lee come ad un rimaneggione, che ha preso
Castaway e al posto di un pallone da football ci ha messo una tigre, al posto
di Tom Hanks ha scritturato un attore che gli è costato molto meno, la vita di
Pi mi è piaciuto moltissimo.
Non nego che Pi sia furbetto nella sua panreligiosità che
non scontenta nessuno ma come possiamo negargli tifo e supporto morale mentre
seguiamo la sua avventura, comodamente sbracati su un divano?
Non mi sento proprio di dire che sia un film sulla forza
della fede, proprio no, ma sulla forza dell'essere umano e sulla possibilità
che ha di adattarsi, di sopravvivere, non solo ad un naufragio ma ad
avvenimenti inaccettabili, quali la perdita di ogni punto di riferimento
affettivo e della vita, così come la si intendeva fino un attimo prima.
Arbitrariamente quindi lo inserisco in una lista di film di
quelli che ti mettono in connessione con l'universo, che danno ispirazione,
forza e coraggio e inoltre ti spingono a dare uno sguardo sincero sul proprio
sé. Sempre che ne si abbia voglia.
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dello Statuto, 28/30 tel 064745777, vicino vicino a Piazza Vittorio.
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e quindi pure per quella indiana, che dio la benedica. Io, so che siete interessati, ci compro sempre la pasta phillo e quella kataifi ma anche la melassa di melograno.