giovedì 22 dicembre 2011

Mission: Impossible - Ghost Protocol

  • Mercoledì 21 dicembre 2011
  • Anteprima alla Casa del Cinema a Villa Borghese
  • Avvistato Marco Muller (impossibile mettere la dieresi sulla "u".... non rompete le palle!)

Raggiungere la Casa del Cinema a Villa Borghese è stata una piccola Mission Impossible ma così come Ethan Hunt ce l'ho fatta e in questo 21 dicembre a soli 4 giorni di scadenza natalizia mi sono gustata il quarto episodio della serie.
Premesso che sono una fan della serie storica, che ho chinato la testa col capo cosparso di cenere da quando Tom Cruise interpretò Nato il 4 luglio...  Mission: Impossible - Ghost Protocol è strepitoso! Ripeto: STREPITOSO!
Due ore e passa di spettacolo e azione che si resta a bocca aperta e col fiato sospeso in particolare nella scena all'esterno del grattacielo di Dubai.

Convincente il cast con la new entry Simon Pegg che, con quel tocco di comicità innata, sdrammatizza i momenti più drammatici senza però cadere nello stereotipo della macchietta.
Paula Patton è bella ma molto fredda io avrei fatto un'altra scelta ma purtroppo non mi consultano mai per il casting.  Piuttosto anonimo Jeremy Renner anche se funzionale. Bellissima sorpresa il cameo di Josh Holloway direttamente da Lost, anche se purtroppo lo schiattano subito.
La storia ha un bell'intreccio e riserva un piccolo colpo di scena finale che non dispiacerà!
La novità rispetto ai film precedenti è che Tom Cruise lo sderenano di sganassoni e, anche se dimostra una gran capacità di recupero, più di una volta è pieno di lividi.
Invidiabile la sua capacità di passarsi le mani tra i capelli spettinati e risultare come appena uscito da un parrucchiere per signora.
Decisamente comunque il format di Mission Impossible si configura sempre di più come una valida alternativa a James Bond e senza sfigurare nemmeno un po'.
Forse l'unica cosa che mi ha soddisfatto poco è stato il ritirare in ballo problematiche da guerra fredda, ma mi rendo conto che in questo caso il cinema deve restare principalemnte svago e non sarebbe stato produttivo portare sullo schermo un nemico troppo attuale e reale.
Detto questo Ghost Protocol è un film talmente fico che sicuramente me lo vado a rivedere appena esce al cinema e pure con gran gusto, lo consiglio a tutti senza se e senza ma!
Ci si diverte, ci si distrae, ci si soprende e viene pure voglia di iscriversi ad un corso di arti marziali.




martedì 20 dicembre 2011

The artist


  • Cinema King di Via Fogliano, qualche giorno addietro. Completamente a scatola chiusa, temendo una cazzata micidiale.

Divertente e appassionante questo anacronistico bianco e nero per di più muto. C'erano tuti i presupposti perché fosse presuntuoso e pretestuoso imvece lo spettacolo è assicurato e coinvolgente.
Spunti a secchiate mirablmente assemblati e tenuti insieme da una coppia non coppia come i due protagonisti Jean Dujardin e Bérénice Bejo.

E poi c'è il fantastico Uggie un cagnetto di cui è praticamente impossibile non innamorarsi.
Personaggi perfetti con comprimari d'eccezione come Donald Moffat nella parte del fedele maggiordomo e John Goodman produttore sempre in cerca dell'incasso.
A volerci perdere tempo sarebbe da trovare ogni riferimento, ogni aggancio alla storia del cinema e a quella di celebre star del passato ma grazie al cielo The artist si guarda con piacere senza la subdola necessità dello sterile giochino delle citazioni che ormai sembra essere l'unica fonte di eccitazione per cinefili repressi.
Splendida la musica simil Vertigo che accompagna le vicende e sottolinea le relazioni tra i personaggi molto meglio di tante parole.
Insomma un film da vedere, sicuramente la sorpresa dell'anno.
E tranquilli... Se non dovesse piacervi potete sempre ripiegare su Natale a Cortina, quello sicuramente non vi deluderà.


Abbinamento scicchissimo e imperdibile con Spazio Manassei. Definirlo un negozio è riduttivo. Io ancora ricordo che rimasi a bocca aperta quando lo scoprii a Orvieto. Ora anche a Roma per chi vuole trovare qualcosa di veramente unico e speciale....


domenica 18 dicembre 2011

Sherlock Holmes: A Game of Shadow

  • Cinema Embassy di Via Stoppani, domenica18 dicembre
  •    Sia messo a verbale che io volevo andare a vedere Miracolo a Le havre

Raramente mi è capitato di annoiarmi tanto al cinema.
Il secondo episodio di Sherlock Homes mi ha fatto talmente schifo che sono uscita un quarto d'ora prima della fine. Una vera liberazione, dopo quasi due ore di rottura di coglioni in cui non un sorriso, non un guizzo, non un'idea a giustificare la permanenza in sala o semplicemente di avergli dedicato attenzione .
Ho aspettato buona buona in macchina che uscissero gli altri, faceva anche un po' freddo a stare lì ferma... ma vogliamo mettere la meravigliosa sensazione di libertà e di essersi riappropriata del proprio tempo buttato fino a pochi minuti prima con quella merda di film?
Che poi divento pure cattiva perché l'unica cosa che mi è venuta da pensare è che, potendo usufruire di una macchina del tempo, sarei tornata a metà dell'Ottocento per eliminare entrambi i genitori di Arthur Conan Doyle, in modo di evitare del tutto la possibilità che un giono potesse scrivere i celebri romanzi che hanno ispirato questo orrore.
Detto ciò sala piena quasi traboccante, pubblico equamente diviso tra pischelli in libera uscita, famigliole con bimbi al seguito e pensionati.
Del film c'è poco da dire. Interpreti incolori e inespressivi, storia farraginosa e noiosa all'inverosimile.
Ulteriore  elemento negativo la presenza di Naomi Rapace nella parte della figa di turno... che insomma figa proprio non è.



L'avevo già segnalato ma è necessario il  rilancio dello Sherlock Homes prodotto della BBC. Dimenticate la puttanata dell'ex marito di Madonna e puntate tutto su questa nuova versione.

domenica 4 dicembre 2011

1921: Mistero a Rockford


  • Domenica 4 dicembre 2011
  • Ancora una volta cinema Lux. Pubblico parlottante e indisciplinato. Pop-corn a go-go proprio dietro di noi. Fastidioso.

Appena ho visto il logo della BBC  sullo schermo ho saputo che sarebbe stato un buon film e non mi sbagliavo. Una bella storia, ben diretta e interpretata, sullo sfondo di un Inghilterra che fa i conti con sé stessa dopo la prima guerra mondiale. Personaggi ben delineati che e restituiscono tutte le loro inquietudini creando una forte empatia con lo spettatore. L'aspetto soprannaturale della storia è indissolubilmente legato alla crescita personale dei protagonisti e non si esaurisce con gli innumerevoli colpi di scena. Non c'è solo il soprannaturale nel mistero di Rockford ma anche l'insinuosa malinconia dell'essere umano alle prese con un passato che si ripercuote con paura e angoscia sul presente. Una bella sopresa per un film poco pubblicizzato ma che merita la visione anche solo per godersi l'emozione dei brividi che, volenti o nolenti, saliranno lungo la schiena, facendosi beffe degli spettatori più navigati.
Apprezzabilissima infine la totale assenza di effetti splatter, non se ne può più della deriva orrorifera ma più che altro orrenda degli ultimi 10 anni.
Di più non dico per non rovinare la visione...
No comment sul banalisimo titolo italiano.
E, sempre e comunque, God bless BBC!

Questa è proprio una sciccheria: il caffè alla nocciola in viale Adriatico, 35. Cioé qui fanno un caffè alla nocciola da inchino con lo svolazzo, niente  a che vedere con le schifezze che rifilano un po' ovunque, stiamo parlando di un vero e proprio dessert capace di cambiarti in meglio la giornata.
Si può solo provare perché la descrizionne serve a poco. Il retrogusto inenso è qualcosa di eccezionale.



venerdì 2 dicembre 2011

Real steel

Visto esattamente una settimana fa nel rinnovato Lux di Via Massaciuccoli.
Dico... bè dai ci si può tornare, l'hanno restaurato.
Invece entriamo nella sala 8 e c'è un tanfo di serraglio da rimanere stecchiti.
Un caldo infernale nonostante l'incipiente dicembre. Faccio dietrofront e mi rivolgo al tizio all'entrata.
E il secondo giorno che lavoro qui... non so cosa dirle.
Faccio chiamare un responsabile.
Ah...la sala 8... bè si capisco ma il problema è che lo spettacolo precedente era pieno.
Ne devo dedurre che a sala piena ci si possa dimenticare il ricambio d'aria.
Ma che cazzo di cinema.

Real steel. Bel film. Bello lui, bella lei, bello il bambino e pure simpatico il robot.
Buoni sentimenti, qualche spavalderia di troppo ma lo spettacolo è decisamente avvincente e tiene con il fiato sospeso. Finisce come deve finire. Insomma ad avercene di film così!


E ora le considerazioni extra cinematografiche che sono quelle che mi divertono di più.
Il bambino ha una certa somiglianza con un altro bambino, quello di Guerre stellari, Episodio 1, che tra l'altro nel frattempo è cresciuto e ha perso ogni traccia di carineria:
Hugh Jackman è bono come er pane, un fico da paura, sebbene sia troppo pompato e abbia le spalle all'ingiù come Schwarzenegger.
Evangeline Lily è spaziale, una delle poche attrici bellissime anche senza trucco, anzi forse meglio...
i due tizi seduti accanto a me ogni volta che appariva sullo schermo grugnivano e sbavavano.

Tanto per cambiare un abbinamento mangereccio, questa volta si tratta della conosciutissima pasticceria di Nonna Carla, in viale Eritre, 89 tel. 0686206226.
Se volete provare veri dolci con ingredienti di ottima qualità andate sul sicuro. Non perdetevi il tortino al cioccolato e le tante crostate tutte diverse. E non andate via senza aver provato lo splendido caffè!