giovedì 31 marzo 2011

Nessuno mi può giudicare


  • Cinema Lux di Via Massaciuccoli, solo perché era tardi e non facevamo in tempo ad arrivare all'Empire... che al Lux non bisognerebbe andarci per nessun motivo... parcheggio difficoltoso, un caldo boia, nessuna areazione, 4 rampe di scale per arrivare in sala e una puzza micidiale che sembrava di sniffare direttamente nella confezione del cibo per i pesci.... 'cci loro!


 Caruccio anzi che no, Nessuno mi può giudicare sta incassando uno sproposito sull’onda di una serie di battute simili a quelle con cui Verdone arrivò al successo. Una romanità gagliarda e incline alla provocazione ma tutto sommato bonaria.
Indice dei tempi la multirazzialità, con un’intolleranza che è solo lo spunto per tratteggiare i personaggi, tutti ben scelti e molto simpatici. Cosa dire del meraviglioso Lillo, capace di recitare il suo ruolo anche solo seduto su una sedia a sdraio… ed infatti la simpatia di questo film è tutta affidata a comprimari che con tanti piccoli cammei impreziosiscono una trama che non è malvagia ma risulta poco incisiva. Il punto debole per me è proprio quello che per molti è la punta di diamante del film, ovvero la Cortellesi che cadendo nella trappola di un un protagonismo teatrale, si concentra troppo su sé stessa e satura la sceneggiatura con le sue mossettine e una dizione posticcia.
Roul Bova invece appare finalmente in tutto il suo essere un fico della madonna e nel riuscire ad interpretare un ruolo con un’inedita credibilità.
Azzardo una teoria… Se avesse atteso qualche anno per il suo tentativo di carriera negli States avrebbe avuto risultati ben più lusinghieri dell’imbarazzante Alien Vs. Predator. E non parlo solo di un’auspicabile maturità “artistica” ma anche fisica.
Uscendo dalla sala uno dei commenti più rappresentativi di quel pubblico che decreta il successo economico della pellicola: “oh… sai che ti dico? A me mi era piaciuto di più La bellezza del cavallo….”.
All’entrata invece una coppia chiede il biglietto per Sucker punch…
-       Tutto esaurito…
-       Ah…. Vediamo un po’…. Nessuno mi può giudicare?
-       Finiti!
-       Oddio……. Ehm…. Cosa fanno….. Frozen?
-       Mi dispiace…. Pure qui è pieno ormai... se volete c’è Sotto il vestito niente…
-       Vabbè… due per sotto il vestito niente!
Ecco come in una multisala si riempieno le sale…..
Sarei voluta intervenire per dirgli: “Guardate che sotto il vestito niente faceva schifo pure negli anni Ottanta… Io lo so… Io lo so perché io c’ero! Andai a vederlo con dei biglietti omaggio che si trovavano nel fustino del Dixan…”.
Ma sono certa che mi avrebbero risposto: “Mi scusi… ma cosa è un fustino?”…

Abbinamento in tema... Avete presente i completini che sfoggia la dimagritissima Paola Cortellesi? Volete tentare anche voi una carriera da escort o semplicemente giocare a fare la birichina?
Ecco ciò che fa per voi...  Erotixa in Via Giovanni Volpato,  21/23 in piena Piazzale della Radio, tel. 06 97618610. Non aggiungo altro... fate vobis... ;-)

mercoledì 30 marzo 2011

La vita facile


  • Cinema Admiral di piazza Verbano, ieri martedì 29 marzo 2011, spettacolo delle 20.10
  • Cinema semivuoto

Jules et Jim de’ noantri ma al posto della splendida Jeanne Moreau c’è la gatta morta Vittoria Puccini.
I protagonisti maschili sono Pier Francesco Favino ormai lanciatissimo nel firmamento delle stelle italiane, capace di passare con disinvoltura dal fare il bandito al coatto e viceversa, il suo antagonista è il Maxi-bon, che ha il suo momento migliore quando parla in francese ad una cena, dimostrando che pur non riuscendo ad imparare a recitare almeno la quotidianità parigina lo ha messo in condizione di spiccicare due parole.
Sebbene il film snoccioli tutta una serie di luoghi comuni sull’amicizia/competizione maschile, dai quattro calci al pallone alla pisciata all’unisono all’alba… lasciando presagire un epilogo tra i più convenzionali, la storia prende una piega imprevista che ci regala un’improvvisa evoluzione dei personaggi.  A conclusione un bel finale che soddisfa il pubblico e una volta tanto una sceneggiatura degna di questo nome.


Oggi vi segnalo un centro dove è possibile imparare l'ayurveda  scienza millenaria indiana capace di donare benessere ma anche di risolvere tutta una serie di problemi tramite l'alimentazione, una corretta igiene personale e massaggi con oli... ma insomma l'ayurveda è un'esperienza a tutto tondo varrebbe la pena provare....

martedì 8 marzo 2011

Non lasciarmi

Le visioni si accumulano e di conseguenza le recensioni... Il cigno nero, 127 ore, Il discorso del re, Unknown e pure quella cazzata di Sanctum.... non riesco a stargli dietro... Ma Non lasciarmi merita una pausa nella baraonda del quotidiano...


Di fronte alla grazia di Non lasciarmi si resta conquistati, di fronte al suo orrore si resta sconcertati. Un film che si snoda lungo vite rubate, indossolubilmente legate allo spettro di una rassegnazione inaccettabile per lo spettatore.
Intere generazioni di bambini create ad uso e consumo degli "originali" che ne useranno i pezzi come se si trattasse di un autoricambi. E nemmeno quando la verità si fa strada in quelle menti, tenute fino a quel momento all'oscuro si assiste ad un impeto di ribellione, ad un tentativo di cambiare le cose.
E' impressionante la solitudine di questi esseri destinati a morire giovani ma che in qualche modo riescono a cogliere il senso della vita e dei sentimenti meglio di chi si garantisce una permanenza ben più lunga su questa terra.
Non lasciarmi è un film che ti entra dentro e che difficilmente può essere dimenticato. Lontano dal clamore degli effetti speciali e dal sensazionalismo di un tema che necessariamente riporta a questioni etiche, si avvale di una fotografia poetica e dolente come i volti dei protagonisti. Una fantascienza à la Farenheit 451, una fantascienza sociale che parla dritto al cuore e che affronta un aspetto deleterio dell'essere umano, ovvero la sua scarsa capacità di accettare la transitorietà del suo passaggio su questo pianeta.
Un film che tra tanti (che bisognerebbe prendere a calci registi, attori e produttori) non va perduto... e non c'è molto altro da dire.... Di fronte ad una storia così intensa gli inutili accessori del virtuosismo di macchina, della citazione, del piano sequenza infinita... abbassano gli occhi e fischiettano in preda ad un sincero imbarazzo...
Questa nuova versione della "strana" coppia di investigatori oltre a giocare non poco sull'ambiguità, si svolge ai giorni nostri e, a parte i due protagonisti decisamente azzecatissimi, ci fa godere una Londra inusuale e vera. Diventerà un cult!