domenica 13 giugno 2010

Tamara Drewe

  • Giovedì 10 giugno 2010, Cinema Sala Troisi, ex Induno. Non ci andavo dagli anni '70...
  • Bella sala, grande ma per la miseria c'era l'aria condizionata rotta... Alla fine del film eravamo cotti.
  • In sala Sergio Zavoli.

Deve essere stato imbarazzante a Cannes… avete presente quando due attrici si trovano sul tappeto rosso con lo stesso abito?
Bene… questo è ciò che è capitato a Mike Leigh e Stephen Frears che entrambi hanno avuto la necessità di dividere, oltretutto inutilmente, i loro film in capitoli scanditi dalle stagioni. Tamara Drewe… Un film corale che dovrebbe essere tenuto in piedi dalla protagonista, un’insipida Gemma Arteton incapace di sostenere un ruolo che per altro è poco più di un abbozzo. La storia che non prende mai una strada decisa è in bilico tra commedia e qualcosaltro che non si capisce bene. Con una voce narrante fastidiosa come quella dei film di Woody Allen i fatti avrebbero potuto giovarsi di una predestinazione posticcia ma qui resta tutto in balia di un’approssimazione inconcludente.
In una pensione destinata ad accogliere scrittori o aspiranti tali si intrecciano le storie di un marito troppo intraprendente e della moglie accondiscendente… arriva Tamara che, nell’intenzione di Frears, dovrebbe essere irresistibile ma che è totalmente priva di personalità. Il regista vorrebbe convincerci che il suo arrivo faccia precipitare gli eventi ma il tutto è molto forzato.
Il film si chiude con una deriva drammatica ai limiti dello splatter e con precipitoso e repentino cambiamento delle psicologie dei personaggi. Il canovaccio si dipana su una struttura debolissima, i dialoghi non raggiungono mai punte di ironia o di sano british humor. È il caso di dire che anche Frears potrebbe andare in pensione, non quella degli scrittori ma quella dei registi.
Dispiace senza riserve constatare che l’abbassamento degli standard abbia colpito anche questo autore…
All’uscita del cinema smorfie di delusione ma per lo più tutti molto attenti a non fare dichiarazioni troppo nette. Si vede che già siamo arrivati al punto in cui bisogna accontentarsi di un tale pastrocchio solo perché il regista lo conosciamo dai tempi delle Dangerous Liaisons…

Di fronte a pellicole del genere... curate nella forma (la fotografia è notevole anche se poco funzionale alla storia) si resta basiti per come la noia sia di casa come una vecchia zia. Non c'entra per nulla... ma del resto non ho firmato con nessuno un contratto sugli abbinamenti... ;-)... suggerisco un film che, a causa di come fu trailerato, fu scambiato per un qualsiasi "giovanilistico": Schegge di April. Amaro quanto basta, curioso e con interpreti interessanti, compresa l'attuale Mrs. Tom Cruise...

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