giovedì 11 marzo 2010

Shutter Island

  • Mercoledì 10 marzo, ore 19.00 Cinema Doria nella via omonima
  • Hai già visto il film? Allora leggi pure... altrimenti potrei rovinarti la sorpresa...


Scorsese affronta un materiale che sarebbe più congeniale ad un Brian De Palma o a un David Lynch che da sempre, in modi diversi, si sono addentrati nei meandri oscuri della mente e delle sue realtà. Scorsese è più da dimensione epica, capace di dare spessore a storie con la sua capacità di fare cinema in una maniera tradizionale.
Shutter Island fa parte di quei film in cui un colpo di scena finale fa quadrare tutto il pregresso di cui spesso non si è capito un accidenti fino al momento della rivelazione, uno degli emblemi di questa categoria è I soliti sospetti, pregevole costruzione di realtà e invenzione
che nella sua concezione quasi picassiana si presenta quasi fluido, senza punti fermi nella visione.
Shutter Island purtroppo non è altrettanto geniale e ha il difetto di dilungarsi troppo nella classica autocelebrezione autoriale in cui scorgiamo il godimento nell’indugiare su taluni particolari, idee o personaggi…. Direi una vera e propria ossessione per Di Caprio protagonista assoluto che annulla perfino il gigione Ben Kingsley, oscura Max Von Sidow e spegne completamente il povero Mark Ruffalo. Di femmine nemmeno a parlarne… La scialba Michelle Williams, che sembra la sorella uscita male di Scarlett Johansson, è poco più di un’apparizione senza troppo interesse.
Ma ciò che convince di meno è una sorta di deja-vu nello svolgimento, un didascalismo in alcune parti involontariamente comico come nel dialogo con la pseudo dottoressa “Non avrai mica preso un’aspirina??? Non avrai mica fumato sigarette non tue????” e nelle situazioni tutte un po’ troppo da manuale… l’isola, la tempesta, i topi, la caverna, il faro… tutti simboli troppo specifici per non mettere sull’avviso… E poi proprio nella regia troppa attenzione ai momenti di dubbio di Di Caprio, sempre pronto a afre una faccia del tipo “ma che sta succedendo… non capisco se è sogno, realtà… boh?!”.
Direi che i pregi di questo film sono più da ricercare nelle riflessioni che volendo può suscitare sulla capacità dell’essere umano di ricreare realtà del tutto fittizie ma funzionali alla sopravvivenza. E infatti riportare il paziente ai fatti realmente accaduti non sembra essere necessariamente un bene. Il protagonista, privato del suo mondo immaginario, farà una scelta estrema nell’impossibilità di stare di fronte al suo passato. Forse la forzatura più evidente sta nell’irrorare la vicenda personale del protagonista (e del suo anagramma) con spunti naziolocaustiani e da alcune forzature splatter decisamente posticce.
Dal mio punto di vista trovo sia uno spreco di risorse la descrizione del disagio mentale… Abbiamo già visto in Spider, L’uomo senza sonno, Fight Club, Doppia personalità per non parlare della marea di epigoni kinghiani…
Insomma… andarlo a vedere oppure no? Piacerà oppure deluderà? Per me forse il risultato peggiore possibile trattandosi di Scorsese… una sufficienza stiracchaiata solo grazie al finale che tra l’altro meritava di essere ulteriormente ribaltato… con un Di Caprio plagiato e arreso, convinto di essere un malato mentale, un assassino e invece totalmente innocente....

Ci vogliamo trastullare bene bene con situazioni ai limiti del comprensibile..? Si recuperi L'anno scorso a Marienbad!

sabato 6 marzo 2010

Alice di Tim Burton


  • Ehhh cara Alice...
  • Sabato 6 marzo 2010, Cinema Europa in Corso d'Italia
Sabato sera decidiamo di andare a vedere Alice di Tim Burton. La scelta ricade sull’Europa di Corso d’Italia. L’arrivo è disarmante… orde di ragazzine in libera uscita che starnazzano come come possedute dal demonio. Ai miei tempi io andavo al cinema con le compagne allo spettacolo delle 16, col cazzo che a 13 anni uscivo il sabato sera e per di più conciata come una cubista… Ma parliamo di questo film di cui non si sentiva alcun bisogno… Alice nel paese delle meraviglie, un testo che si presterebbe a magistrali operazioni di interpretazione viene svilito e spogliato di ogni mistero per tramutarsi in una fiction da vedere, divisa in due parti, tra sabato e domenica alle 15.30 su Italia 1.
Tanti gli attori famosi… l’immancabile Jonnhy Depp, l’immenso Alan Rickman e addirittura Christopher Lee…. Ma chi li ha visti? Mai capito il motivo di prendere un attore per stravolgergli la faccia sotto ore di trucco e trasformarlo in una maschera irriconoscibile, ma tant’è… al pubblico evidentemente piace.
Partiamo da Jonnhy, con orridi mega occhi verdi e parrucca rossa, in piena crisi da mossetta conclamata, incapace ormai da anni di interpretare una parte che non preveda uno strato di cerone bianco sul viso..
Dovevamo capirlo agli albori, dalla celebre scena di Benny & Joon, dove rifacendo la danza con forchette e panini de “La febbre dell’oro”, già eccedeva tra broncetti e ammicchi.
Passo a quella gatta morta di Alice con una faccetta smunta che sembra quasi una Gwyneth Paltrow senza trucco, un po’ mortaccina e pure con le occhiaia. Pare abbia scalzato non so quante pretendenti al trono e chissà per quale motivo è stata scelta lei. Un vero mistero.
Anne Hataway invece sembra ricalcata sulla figura di Lisa Marie colei che stava a Tim Burton come Nicoletta Braschi a Benigni, solo che poi Tim le ha preferito Helena Bonham Carter. Nel film comunque non solo la somiglianza tra Lisa e Anne è simile ma anche le irritanti movenze.
Per la storia posso solo dire che non c’entra niente col grande classico e che tutti i personaggi hanno nomi strani che non ricordo ma del tipo Cicciatrinca, Bongalora (forse la spada), Mister Calleferm, Bongiava Scrimentia, Trippenhorn… boh ma che ne so… cose che suonavano così e che dovevano rendere il tutto più esotico...
Io comunque dopo una decina di minuti stavo già pregustando una bella dormita e più di una volta ho sussurrato un bel “cheppalle”. Le musiche invadenti e roboanti hanno contribuito a rendere ancora più irritante lo spettacolo. L’unica cosa che mi è piaciuta è stata la foresta di magic mushrooms… quasi offensiva nei confronti della tanto decantata visionarietà di Tim Burton, qui è ridotta a stereotipo coloratoccio e ridondante.
Perfino il mio adorato Matt Lucas è stato utilizzato a cazzo nella doppia interpretazione dei gemelli panciuti. Simpatica invece la Regina Rossa e le ranocchiette terrorizzate. Ma due cose due non bastano a tenere in piedi quello che è apparso un baraccone di seconda categoria.
La “deliranza” poi appiccicata lì senza un vero perché… meriterebbe la consueta legnata sullo stinco, di piatto.
Stendo un velo pietoso sul 3D inesistente, praticamente una truffa legalizzata ai danni dello spettatore pagante ben 2 euri e 50 in più per nemmeno uno dico un effetto degno di questo nome.
Ma questo sarebbe quasi nulla rispetto ad una sceneggiatura che senza nessun rispetto per l’intelligenza umana ti spiattella un’Alice che passa dall'essere un’impacciata cretinetta ad una guerriera senza macchia, senza mostrare minima traccia del percorso di crescita e consapevolezza di cui dovrebbe essere protagonista. Un’occasione sprecata e impiastricciata alla meno peggio, direi da evitare alla grande.

Suggerimento cinematografico... scaricatevi questa di Alice, una fiction in due parti che in quanto ad inventiva glie fa un furto a questa di Tim Burton... http://www.linkstreaming.com/alice-streaming-telefilm.html
Buona visione!

venerdì 5 marzo 2010

Revanche - Io ti ucciderò



Messa in scena e fotografia decisamente hopperiana per questo film austriaco un po' fuori dagli schemi... balordi, prostitute e vite allo sbaraglio. La prima parte di Revanche ci proietta senza tanti preliminari nelle vite di persone/personaggi relegati ai margini di confini sociali ed emotivi.
Uno sguardo impietoso e senza fronzoli su chi lascia il proprio paese per essere schiavo in un altro, andando incontro ad un destino che sembra non poter essere diverso da quello che è...
Il tentativo di cambiare vita infatti non parte da una scelta diversa ma dalla classica rapina in banca destinata a finire male... e il cambiamento si ottiene solo se si fanno scelte diverse, non insistendo a percorrere strade sbagliate.
Un bel mix di personaggi alle prese con le proprie debolezze ma soprattutto messo di fronte ad un vuoto personale che si consuma in un'incomunicabilità di sentimenti e aspirzioni... c'è poco spazio per l'amore ma anche per il dolore come se la non espressione potesse in qualche modo cancellare la realtà atroce delle emozioni. La concatenazione degli eventi comunque in qualche modo porta ad una redenzione.. tutto resta un po' in sospeso in un finale che non è di quelli da ricordare e che forse poteva concretizzarsi in maniera più incisiva.

Come abbinamento cinematografico invece di segnalare un film segnalo un cinema: il Detour nella sua nuova sede in Via Urbana 107 che non ha mai smesso di proporre un cinema al di fuori degli schemi e dai circuiti più conosciuti.. Iscrivetevi alla loro mailing list e vi manderanno il programma con tutte le iniziative...

giovedì 4 marzo 2010

Codice Genesi

Una quindicina d'anni fa Wayne Wang girò Smoke e con gli avanzi ci fece Blue in the face (o era il contrario?). All'epoca faceva fichissimo dire che si erano visti tutti e due.
Con gli avanzi di Terminator Salvation invece ci hanno fatto Codice Genesi.. un film che come un puzzle mette insieme tutta una serie di film già visti e infatti sembra di averlo già visto.
In un mondo distrutto, che non ne rimane nemmeno un pezzettino, l'unica cosa ad aver resisto è l'asfalto... lunghe strade senza nemmeno una buca si stagliano per chilometri...
Denzel Washington dopo un periodo in cui si era imblosito parecchio e sembrava invecchiato senza speranza torna in un ruolo da action man. Per tutto il film protegge sto libro... tutti a pensare che si tratti di qualcosa di esoterico invece si scopre che è la Bibbia. Non si capisce che ci avrebbe fatto Gary Oldman con la Bibbia e perché la volesse così intensamente. Comunque una volta riuscito a sottrarrergliela se la prende in quel posto.. perché la è in braille.
Ora almeno si capisce il perché delllo sguardo fisso di Denzel... che è una specie di monaco zen di quelli che pure con una benda intorno agli occhi è capace di spezzarti le braccia, perché ha sviluppato capacità incredibili.
Io poi non lo so bene perché devo dire che ho perso i sensi per il sonno almeno due o tre volte... quindi potrebbero essere successe cose meravigliose, anche se non ci credo molto.
Non credo valga la pena scrivere altro... preferisco andarmi a fare un bel tè che sono le cinque...

Una tale fregnaccia esige di essere controbilanciata da un film che abbia un senso... Non potendo ripetermi con Farenheit 451 (l'espediente dei libri a memoria è lo stesso... il tramandare attraverso la memoria..) devo per forza trovare un'altra cosa... E allora pensando al bene e al male suggerisco Le mele di Adamo, un film che secondo me merita di esser visto e apprezzato... Mi hanno scritto: Cinefilante.. ma perché quando parli di un film non metti un link? Rispondo: basta selezionare il titolo, premere il tasto destrro del mouse (se siete così sfortunati da avere un PC invece di un Mac), premere copia e poi premere incolla nella barra di google... è facilissimo!