mercoledì 2 settembre 2009

Baby mama


Ci sono film chen on dovrebbero uscire dal territorio statunitense, quelli sul baseball per esempio…
E poi quelli sulle donne in carriera che sacrificano tutto per il lavoro…
Molti anni fa avevamo visto Baby Boom ora c’è Baby mama… la differenza sta nel fatto che a Diane Keaton un figlio le arrivava per caso tra capo e collo (e nemmeno l’aveva dovuto partorire), Tina Fey invece (giustamente sconosciuta qui da noi) lo desidera ardentemente e alla fine il bambino arriverà anche per lei.
Poteva essere un gioiello se solo il gioco delle parti tra la donna col desiderio di maternità represso e la “ragazza” che concede il suo utero in affitto si fosse svolto sul terreno del cinismo e delle meccaniche perverse delle differenza sociali, invece qui è tutto all’acqua di rose…
L’inutilità fatta film come spesso capita negli ultimi tempi e ancor più inutile importarlo e distribuirlo qui in Italia. Certi film andrebbero disertati in massa, andare a vederli contribuisce ad alimentare il menefreghismo di chi acquista i film all’estero per il mercato italiano che alla fine (c’è la crisi… c’è la crisi…) si beve qualunque cosa, manda giù tutto e magari trova il modo pure di farsi piacere certi film. Non basta il cinema italiano a abbassare lo standard qualitativo?
Abbiamo veramente bisogno di film come baby mama?
Voi direte…”ma non fa del tutto schifo… è una commedia che si lascia vedere…”…
E per me forse questa è la sua colpa peggiore, questo subdolo lasciarsi vedere, quelle tre o quattro battute che magari ti increspano le labbra con la speranza che ne esca un sorriso…
Il piattume che ci insegna a non aspettarci niente di più da un film, da una serata al cinema.
Sono finiti i tempi in cui scorrevi le colonne dei cinema cercando di scovare quel film particolare… ora un pugno di film monopolizza le sale e se si vuole andare al cinema alla fine vai a vedere qualsiasi cosa propongono perché “c’è solo quello da vedere”…
E quando il lavaggio del cervello sarà definitivamente concluso cosa rimarrà del cinema?
Non so… sarà come leggere l’ultimo libro di Bruno Vespa o scendere al ristorante sotto casa sapendo che mangerai peggio di come si cucinerebbe a casa ma almeno non devi lavare le pentole dopo… o andare al mare in vacanza pur sapendo che c’è il divieto di balneazione…. E andar fieri di preferire la piscina all’acqua salata… o tenersi un partner di cui si è stufi da anni…
Sarò pessimista… ma questi sono i rischi che si corrono andando a vedere film come baby mama…
Che dire... un'estate che cinematograficamente parlando è un insulto al cinefilo ma anche all'utente medio, quello che al cinema si vuole solo diverti'... nannì, nannì...
Da evitare… naturalmente…

Abbinamento cinematografico con un film sul tema della maternità che sicuramente non è leggerino ma resta pur sempre un film notevole “La scelta di Sophie”…

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