domenica 31 agosto 2008

Un amore splendido

  • Terza serata del cineclub
  • La scelta si è rivelata soporifera
  • La prossima volta faccio scattare una commedia brillante con Rock Hudson e Doris Day... tutta doppi sensi e dialoghi scoppiettanti.. vi faccio vedere io!

Con tanta buona volontà ci decidiamo ad organizzare la nostra terza serata cineclub, la scelta è tra "Un amore splendido" e "Scrivimi fermo posta".
Come avrete capito dal titolo del post... la scelta è ricaduta sul primo.
Ci troviamo a guardare un film piuttosto datato nella messa in scena e nei dialoghi tanto che in vari momenti tuonano dei sonori "bastaaaaaa!". La macchina da presa indugia spietatamente (per lo spettatore) in pose da fermo immagine e il motivo lezioso del brano che sottolinea i momenti salienti della storia accentua la noia.
Avevo un ricordo di questa pellicola molto più viscerale e sanguigno, invece è quanto di più convenziale si possa trovare frugando negli albi d'oro del cinema hollywoddiano.
Un amore splendido è la creatura (soggetto, sceneggiatura, regia) di Leo Mc Carey regista di un certo fascino (che accuso Cary Grant di ispirarsi a lui nell'aver costruito la sua immagine sorniona ed elegante) ma soprattutto capace di ritmi meravigliosi, non a caso è il regista de "La guerra lampo dei fratelli Marx".
Se questo melò però continua ad essere citato, visto e studiato non è per meriti specificatamente cinematografici bensì per quella che ho già definitito altrove "pornografia dei sentimenti". L'amore indissolubilmente legato alla sofferenza, tanto più forte quanto negato e impedito da cause che sembrano essere indipendenti dalla volontà di sfortunati amanti.
Ma andiamo a frugare nelle pieghe più oscure di questo amore splendido... Cary Grant e Deborah Kerr, se si guarda oltre i costumi eleganti e l'aspetto leccato, sono due reietti...
Lui è un mantenuto di alto bordo che all'età di 53 anni non ha mai lavorato in vita sua e sta per sistemarsi definitivamente con una milionaria petulante, lei è un'ex cantante di night club che manda avanti per convenienza da ben 5 anni una relazione con un uomo ricco che la sta addestrando per diventare una buona moglie da poter presentare in società. Anche lei non è propriamente un bocciuol di rosa (all'epoca del film aveva già i suoi 36 anni suonati).
Insomma i due si conoscono per caso in crociera, scatta il colpo di fulmine e decidono di rivedersi dopo sei mesi in cima all'Empire State Building, in questo lasso di tempo lui dovrà trovare un modo per mantenerla. Ecco tutto si riduce al fatto che la donna deve essere mantenuta dall'uomo altrimenti non ci può essere storia. Va detto che i due per l'evidente necessità di non turbare l'animo degli spettaori bacchettoni nemmeno si concedono il piacere di una sana scopata... rimangono casti e puri in attesa dei famosi 6 mesi e mal gliene incoglierà.
La sfiga ci si mette di mezzo e c'è poco da fare... lei viene travolta da una macchina, lui l'attende invano sul grattacielo e il tempo passa e il dolore aumenta e con esso il godimento smodato dello spettatore. Alla fine tutto finirà per il meglio, si ricontreranno per caso (ma tutti sappiamo che il caso non esiste), baci, abbracci e figli maschi!
Inaccettabile in questa storia la presenza di ben due canzoni (di cui una lunghissima) cantate da bimbi che ,se si aggiungono ad un paio cantate (in play-back) dalla Kerr, quasi rasentiamo il musical...
Il problema sta tutto comunque nel linguaggio cinematografico sorpassato che fa di questo film un classico un po' di seconda categoria. La storia potrà farci vibrare per sempre ma il film ci fa due palle così. I dialoghi che potrebbero essere scoppiettantio sono banalotti e in alcuni casi quasi forzati e stupidi, tanto che ci si chiede sto colpo di fulmine da cosa nasca... che l'amore sia cieco l'ho sempre sentito dire ma che sia pure sordo è meno risaputo.
Aggiungerei una mia considerazione su Debora Kerr che fisicamente ha l'attrattiva di una scopa e che non ha caso plurime volte ha inerpretato il ruolo di istitutrice, una Rottemeier sempre in attesa di essere risvegliata dal maschio di turno. Cary Grant invece non si tocca.. uno degli uomini più fighi mai esistiti. Ah.. dimenticavo per restituire una dignità agli interpreti storpiati dalla tremenda locandina ecco una foto di scena in uno splendido bianco e nero che tra l'altro
avrebbe giovato alla vicenda invece del technicolor che non ci risparmia i terribili abbinamenti cromatici dei capelli rossi della Kerr con abiti arancioni e rossi...
Comunque sia un film che va visto, citatissimo, autocitazionista (è un remake di un film dello stesso Mac Carey... come possiamo vedere Michael Haneke non è un pionere di certe operazioni)... ma soprattutto è il film che ha ispirato Insonnia d'amore, melensa commedia con Tom Hanks e Meg Ryan.
...Vabbè insonnia d'amore è di bassa lega.. ma in crisi d'astinenza da melò ce lo facciamo bastare.....!


L'abbinamento con un amore splendido lo faccio con le crociere sul Tevere... praticamente dei bateaux mouche de noantri che percorrono il tratto navigabile dell'inquinato fiume romano. Insomma in mancanza della Costa Azzurra o dei Caraibi volendo si può navigare dentro la città... con l'augurio di incontrare un novello Cary Grant! Questo è il link!

sabato 23 agosto 2008

Denti

  • Venerdì 22 agosto 2008, Cinema Lux in Via Massaciuccoli 33 tel. 06 86391361
  • Con un manipolo di cinefilanti coraggiosi e non impressionabili che hanno fatto battute divertentissime ma irripetibili!
Ovviamente ieri siamo andati alla prima di Denti, uscito in sordina in pieno agosto in un circuito di cinema a dir poco scoraggiante. Non ci è riuscito l’abbinamento con una bella pizza perché sono TUTTI chiusi e mi è toccato improvvisare un piatto di pasta alla norma con due melanzane un po’ rinseccolite che avevo in casa. Buona!
Arriviamo al Lux, il cinema più vicino a casa, già in preda ad attacchi di risa indotti da un’allegra fumata… Ci attende un cartello ancora più agghiacciante del pensiero di una vagina dentata: “nelle sale 4-5-6-7 non c’è l’aria condizionata – biglietto a prezzo ridotto”…
Ci prende un accidenti.. chiediamo “che sala è denti?” la risposta arriva come una doccia fredda “sala 4”.
I biglietti sono a 6 euro… ridotto stocazzo!
Ci pensiamo un po’ su e ci diciamo “e vabbè su.. che sarà mai… ce la possiamo fare…”.
Inizia l’avventura… tre rampe di scale ci attendono prima di guadagnare sta sala 4.
Entriamo e siamo investiti da un calore denso e umido… andiamo bene… sembra di stare in Vietnam e ci ricopriamo immediatamente d una patina di sudore che ci farà compagnia per tutto il film. Ci sediamo armati delle migliori intenzioni, in sala ci siamo solo noi e decidamo che ci sarà il commento libero ad alta voce, un'usanza consueta per chi negli anni passsati ha avuto la fortuna di assistere ai giorni gloriosi dei Fantafestival romani. Poco dopo però sentiamo che entra qualcun altro…. Nelle nostre orecchie risuona un sonoro “porcoddinci…”. Scoppiamo a ridere come gli scemi che siamo… il coraggioso spettatore continua ripetendo a più riprese: “porcoddinci.. avevano detto che non c’era l’aria condizionata.. non che c’era l’aria calda..”.
In effetti la situazione è al limite del vivibile ma ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare.
Inizia denti… ci troviamo ad assistere ad uno di quei B-movie di fine anni 70 che ti potrebbe capitare in piena notte su una TV privata tipo GBR o Rete Oro, che dici: “cazzo.. ma sto film è una figata pazzesca!” e ti viene voglia di farlo vedere a tutti quegli amici che come te occasionalmente si sparano queste fesserie tra il surreale, il grottesco e l’amatoriale… ma siamo in una attesissima prima visione nel 2008…
Denti in una rassegna ideale è sicuramente parente di quei film tipo “il gelato assassino”… volti sconosciuti (se si eccettua John Hensley il Matt di Nip/Tuck nella parte del fratellastro sessuomane) ma giusti.
La protagonista Jess Weixler, nella parte della dolce Dawn, è piuttosto bravina e giurerei che ne sentiremo parlare, regge primi piani di tutto rispetto e sa metamorfizzarsi in maniera non banale. Un volto che potrebbe essere un’incrocio tra una giovanissima Meryl Streep e una Helen Hunt meno puntuta e petulante, capace di candore, orrore e presa di coscienza. Insomma sta ragazza scopre che proprio lì ha i denti e questo provoca tutta una serie di terribili incidenti e di battutacce da parte del pubblico… Al di là dei denti (che capisco.. non è un dettaglio da poco…) tutto il film è incentrato sulla constatazione che in America c’è una visione del sesso estremamente puritana che genera i peggiori mostri. E per la generazione di mostri non intendo la vagina dentata bensì tutti coloro, giovani e vecchi, che tentano di abusare della nostra eroina. Fondamentalmente un film sulla paura del sesso risolto in maniera divertente e con un tocco di grottesco che sconfina nello splatter.
Agghiacciante la scena in cui un rotveiler azzanna un membro appena tranciato…
Della vagina dentata invece nessuna visione.. Mitchell Lichtenstein, figlio del celebre artista Roy, decide che è meglio lasciare all’immaginario individuale l’iconografia di questo incubo. La storia è presto detta.. giovane fissata con la religione e la verginità scopre che i denti non ce li ha solo in bocca, dopo i primi approcci in cui fa danni irreparabili realizza che può usare questo “dono” per farsi giustizia. Insomma praticamente un X-men con una dote un po’ particolare! Se vi volete fare 4 risate e tutto sommato vedere un film non proprio stupido (anche se a prima vista potrebbe sembrare) andate pure a vederlo, magari evitando la sala 4 del Lux…

Abbinamento con la farmacia di piazza Igea (Largo Cervinia 23 - 00135 Roma Tel. 06 35343691) … la farmacia Igea Se vi dovesse capitare l’incontro con una donna che abbia le stesse caratteristiche di Dawn potrebbe servirvi!
Insomma io questa farmacia la adoro perché è concepita come un supermercato… scaffali ricolmi delle megliori marche con la possibilità di servirsi da soli e di controllare i prezzi con una pistola a infrarossi per il codice a barre… troverete di tutto per quanto riguarda il top della cura per la persona e sotto il punto di vista dei medicinali hanno sempre tutto. Inoltre è aperta 24 ore su 24 sempre quindi una sicurezza. Infine è uno dei pochi posti a Roma ad avere in vendita il pregevole emanatore di propoli “propolair” che renderà l’aria di casa vostra o della vostra macchina pura e salutare!

venerdì 22 agosto 2008

Eva contro Eva

  • Per la serie "E adesso... Cineclub!"!
  • A casa del Cinefilante si consumano serate cinefile e cinofile!

Per la seconda serata dedicata al cineclub abbiamo scelto Eva contro Eva, capolavoro di Joseph L. Mankiewicz capace di scavare nelle oscure spire della vanità e nel gioco perverso delle dipendenze. Ne avevo un ricordo un po' vago ma ricordavo perfettamente come apprestandomi alla visione mi sentissi investita di una grande responsabilità "sto per vedere una pietra miliare della storia del cinema... un capolavoro!". Ero emozionata al solo pensiero!
Le scene girate sulle scale durante il party erano quelle che mi erano rimaste più impresse ed effettivamente a tutt'oggi conservano un'originalità notevole nella struttura scenica e registica.
Un film curiosamente di donne, dove gli uomini hanno ruoli di secondo piano e psicologie che non disdegnano di essere manipolate, quasi come se ci fosse un inversione di tendenza nei ruoli di potere. Bette Davis è grandissma, superiore, assolutamente divina, si getta in una parte difficile a livello personale, infatti dopo una serie di flop, col suo inconfondibile piglio, interpreta un'attrice di teatro che sente mancare il terreno sotto i piedi a causa degli anni che passano. Antesignana testimonial di una relazione con un uomo più giovane di lei (che nella vita reale diventerà suo marito poche settimane dopo la fine delle riprese) ci regala il ritratto di una donna forte ma estremamente fragile alle prese con la classica serpre in seno: Eva, classica incarnazione della "gatta morta" (so' le peggioriiiiii!!!), capace di irretire con la lacrima al momento giusto, finta modesta, finta umile e in realtà caterpillar di sentimenti e vite altrui.
Interpretata da una giovane Anne Baxter dallo sguardo subdolo e dall'occhietto rapace Eva si insinua a poco a poco nella vita della consumata attrice e con una serie di piccole manovre assestate, come direbbe il Ballestrero, "in punta di fioretto" cerca di prenderle tutto quello che ha, gli amici, il lavoro, il successo e l'uomo.
Finirà per avere solo il successo... ma il karma non perdona... e le riserverà l'identico amaro calice.
L'uomo invece rimane con Bette Davis.. e vorrei ben vedere... Nessun confronto tra la scialba Ann Baxter animata solo da falsità e arrivismo e il fascino di una disincantata Bette Davis! Sceneggiatura di ferro come si confaceva al cinema dell'epoca, con battute che hanno fatto la storia. Visto in lingua originale anche se ho avuto qualche difficoltà a districarmi tra i dialoghi, meriterebbe un'ulteriore visione col doppiaggio italiano per cogliere quel che sicuramente mi è sfuggito.
Di fatto Eva contro Eva è un film sui rapporti tra le persone e su quali sono le forze che muovono gli intenti. Piccole vendette, non detti, vanità, adulazione, omissioni e palesi falsità tessono una trama in cui tutti finiscono per restare avviluppati nell'incapacità di venirne fuori. Persone che si usano senza rispetto, tentativi di imporre amori che non ci sono... tutto lascia intendere che spesso la vita imita il cinema e il cinema imita la vita.
A 58 anni di ditanza ha ancora senso vedere Eva contro Eva? Direi di sì... raramente oggi troveremo una tale raffinata gamma di intrigo e sentimenti, una messa in scena così sintetica e pregnante ma mai scarna..., ci troviamo di fronte ad un grande classico che come una tragedia greca ci mette di fronte ai grandi temi dell'animo umano.
Dal mio punto di vista ho trovato un'analogia con un altro dei miei "grandi" film preferiti in assoluto, il meraviglioso bianco e nero de "Il servo" di Joseph Losey. In entrambi i film troviamo due personaggi che si insinuano nella vita altrui col preciso intento di distruggerla... ebbene non sono loro che mi interessano ma coloro che si fanno fagocitare, per certi aspetti consapevolmente, da tali individui... Lì, per me, si concentra il mistero, il nodo da sciogliere...
Credo comunque che Eva contro Eva sia destinato ad aprire infiniti scenari di discussione e di confronto ad ogni visione. Insomma un film bello e interessante che non deve assolutamente mancare nel curriculum del cineamatore!

Come abbinamento vi propongo qualosa che magari vi sembrerà un po' scontato.. però se volete trovare dei bei film d'annata di quelli che proprio immaginavate di non trovare mai più.. fate un salto da Feltrinelli.. c'è veramente di tutto! Si rischiano spese di centinaia di euro a botta ma lameno con la carta Feltrinelli "Più" c'è un po' di convenienza! Insomma poi c'è letteratura, musica e cinema TUTTO INSIEME! mica poco...

giovedì 21 agosto 2008

Identikit di un delitto

  • Mercoledì 20 agosto 2008, Cinema Barberini nell'omonima piazza
  • Mi ero scordata che avevo detto che non ci volevo più andare in quel cinema...
Un film brutto, con un montaggio del cazzo che fa l’occhiolino a MTV, con gli occhietti di Richard Gere sempre più piccoli...
Mi meraviglia la recensione di Film TV che lo da quasi per un capolavoro incompreso, ma per piacere… nemmeno da recuperare in DVD, nemmeno su Canale 5 alle 4 del mattino. Visto al Barberini che mi ero dimenticata che non ci dovevo più andare… hanno perfino troncato i titoli di coda e non sono nemmeno riuscita a sapere l’unica cosa che mi interessava e cioè capire di chi fosse il pezzo con voce femminile del finale.
Sala con poco meno di 20 persone tutte attufate al centro e quindi ci siamo dovuti sorbettare una coppia anziana che ha parlato tutto il tempo, tanto che dopo qualche minuto dall’inizio ho dovuto dire “adesso basta però…!” (ovviamente come se non avessi parlato) e la coppia accanto a noi che ha risposto come se niente fosse al cellulare e si è intrattenuta in una breve conversazione.
Certe cose non ti mettono dell’umore giusto ma tanto di fronte ad un film così inutile c’è poco da stare allegri...
Richard Gere dai tempi di Pretty Woman non ne ha azzeccato più uno di film e qui continua nella sua parabola discendente dove è l’ombra di sé stesso. Qui interpreta la parte di un funzionario ossessionato da crimini a sfondo sessuale… proprio lui... che ha sempre girato voce che si dilettasse ad infilarsi dei piccoli criceti nel retto per provare sensazioni forti e inusitate. Ma poi chissà se è vero… voglio dire… ma perché Richard dovrebbe fare una cosa simile a dei criceti? Lui che è amico personale del Dalai Lama…
Ma del resto quando si entra in certi campi non si può mai sapere…
Insomma lui è ossessionato a tal punto che diventa una specie di giustiziere fino a che i depravati che dovrebbe controllare gli fanno un esposto e lo fanno cacciare. Hai capito che potere che hanno i depravati della provincia americana! Lui non ci sta e continua le sue indagini con i suoi metodi affiancato dalla sua sostituta, la non bella ma sofferta Claire Danes. Alla fine trovano la ragazza scomparsa e tutto si sistema.. tutto tranne i mostri che, con nonchalance, albergano dentro di loro.
E che vogliamo fare? Non si può avere tutto dalla vita ma a quanto pare nemmeno da un film...
Insomma bruttino bruttino, arraffazzonato, con momenti già visti 1000 volte e poi quelle domande che ci si continuano a fare tipo “ma perché non chiamano la polizia prima di entrare nella classica casa abbandonata?” oppure “ma perché in certe scenografie è così simile a Seven?” e così via che non se ne può più. Lasciate perdere veramente… non aggiungerà niente alle vostre vite ma vi toglierà un’ora e mezzo del vostro tempo che sicuramente potrete impegnare in modo più fruttuoso.

E come al solito ora mi si pone il dilemma dell’abbinamento... un bel problema... scartando l'ipotesi di segnalarvi un negozio di animali dovre trovare dei criceti ho pensato che visto che le vacanze stanno finendo potrete portare le vostre foto (anche digitali) presso i laboratori Miss Click che hanno i migliori prezzi per le vostre stampe... certo.. se dovete fare foto come quelle che fanno nel film invece vi suggerisco una bella stampante e una buona carta fotografica.. ma per tutto il resto di sicuro Miss Click!!!

martedì 19 agosto 2008

Tutta la vita davanti

  • 17 agosto 2008, Cinema Etrusco, Via della Caserma, 32 Tarquinia, tel. 07668856432
  • Recuperato estivamente perché quest’inverno era svicolato con astuzia alla visione

Devo dire che non mi è dispiaciuto per niente tutta la vita davanti.. grottesco al punto giusto, amaro quanto basta e con pochi sorrisi che comunque prendono una piega amara. Personaggi ben delineati anche se semplicemente abbozzati, del resto il vuoto non ha bisogno di tanto approfondimento.
Qualche cosina non mi ha fatto impazzire... prima di tutto il manifesto che cita Pellizza Da Volpedo poi la voce narrante che interviene a didascalizzare, i balletti surreali e forse anche il finale cruento da ultimo capodanno ma in definitiva un film che comunicando un certo senso d angoscia si fa perdonare qualche eccesso.
Se non ci fossero delle italianità così peculiari si potrebbe prestare ad una riedizione americana dove sicuramente la realtà del call-centre è più in linea con le canzoncine, i premi e i falsi sorrisi.
Qui.. mi dice un’amica che lavora nel call centre di una nota carta di credito (che lei stessa sconsiglia a tutti perché ai limiti della truffa legalizzata) spesso e volentieri le ragazze passano il tempo al telefono con i fidanzati o con le amiche. Non c’è una Sabrina Ferilli imbotulinata con gli zigomi arraffazzonati malamente e i labbroni come se l’avesse punta un’ape ad incentivare, motivare e premiare le povere collaboratrici... Ebbene io non posso fare a meno di chiedermi a sta donna che le dice il cervello… era bella, fresca e frizzante ed ora è un travestito come tanti ma un troione come poche. Ma non sarebbe stato meglio invecchiare con la dignità delle grandi attrici di un tempo? (esclusa Sofia loren che le fanno il tagliando come ad una vecchia Renault 5). Mah vabbè contenta lei, contenti tutti… eppure anche in sala le battute e lo scontento serpeggiava rumorosamente a testimoniare che le rifattone non piacciono e scadono nel ridicolo.
In questo film anche Massimo Ghini che, in epoca non sospetta, girò proprio con Virzi e la Ferilli La bella vita. Ecco lì potete vedere una Sabrina Ferilli al naturale.
Per il resto abbiamo questa esordiente Isabella Aragonese che è brava e simpatica e poi Michela Ramazzotti che fa la “bona” del film. E bisogna dire che o è molto brava pure lei oppure è veramente così stupida.. speriamo per lei che si tratti della prima ipotesi.
Immancabile la partecipazione di quello che sta diventando il valerione nazionale, Valerio Mastandrea, praticamente onnipresente nelle pellicole italiane di quest’anno così come il suo collega Elio Germano. Bella ragazzi! Decisamente state a fa’ li sordoni! Ma attenzione a non sovraesporvi troppo…
Virzì si conferma regista valido e intelligente capace di uno sguardo ad ampio raggio sulla nostra società, punzecchiatore adeguato di abitudini e stili ai limiti dell’indecenza… Se l’aspetto “call-centre” è la vicenda attorno a cui ruota tutto il film, non vanno dimenticate le conversazioni di Ghini al videotelefono con la figlia che si vuole rifare le tette, o la festa in terrazza in cui tutti i neo laureati filosofi hanno abdicato al più bieco impiego commerciale che denigrano in una finta snobberia rivoltante. Ci sono tanti quadretti ben delineati in cui ognuno potrà ritrovarsi o ritrovare i propri conoscenti provando un brivido agghiacciante.
Last but not least per Tutta la vita davanti il fatto di non avere un finale consolatorio anzi piuttosto privo di grandi speranze. E non solo per la neo dottoressa in filosofia protagonista ma un po’ per tutta una generazione e l’intero paese. Pensandoci bene.. un film veramente drammatico!

Per quanto riguarda l’abbinamento, visto che siamo sempre a Tarquinia, vi svelo un bel posto dove andare al mare, dove anche il 15 di agosto c’era pochissima gente e un ombrellone ogni 50 metri.. Alla riserva naturale delle saline di Tarquinia. Appena arrivati in spiaggia girate sinistra e camminate per qualche centinaio di metri. Niente link.. solo andate e camminate un po'... l'acqua è pulita e la spiaggia è selvaggia... e c’è anche caso che ogni tanto incontriate il Cinefilante….

Le Cronache di Narnia, Il Principe Caspian

  • 16 agosto 2008, Cinema Etrusco, Via della Caserma, 32 Tarquinia, tel. 07668856432
Il Cinefilante in trasferta per qualche giorno al mare non ha sputo rinunciare al piacere del cinema e quindi vi regala qualche considerazione sparsa sul secondo episodio delle cronache di Narnia…
Visto al Cinema Etrusco di Tarquinia, pregevole multisala che offre il ristoro di anteprime della prossima stagione e una bella rassegna delle pellicole più interessanti di quella passata.
Quattro sale con aria condizionata totalmente a casaccio.. in una si gela, in un’altra fa quasi caldo… Sedili al limite della sedibilità, pochissimo spazio tra una fila e l’altra e sale austere di grigio cemento. Ma tant'è... in definitiva… bisogna ringraziare il cielo di questa ghiotta possibilità di cinefilare anche in pochi giorni di vacanza.
La scelta è quasi obbligata quando si deve accompagnare uno scatenato bambino di 8 anni e quindi vai con le Cronache di Narnia. E poi devo dire che il primo episodio non era stato niente male...
Che faccia da scemo il principe Caspian, privo di qualunque fascino e questo sarebbe il minimo.. il problema è che sto film non sa di niente, sembra appiccicato lì solo perché ormai non è più concepibile l’opera unica ma solo la trilogia.. e quindi aspettiamoci anche il terzo episodio.
Il primo era un amore, con quella piccoletta che incontra Mister Thummus, le atmosfere magiche nella neve e tutta una serie di personaggi fantastici troppo carini.. qui invece solo una lunga e sanguinosa battaglia senza un vero e proprio perché, trama praticamente inesistente ma soprattutto quasi incomprensibile per chi non avese già visto il primo episodio. Per me un film dovrebbe sempre essere un’opera compiuta prima di tutto e non una tessera del mosaico dipendente dagli altri pezzi per costruire un quadro completo.
Ininfluente la presenza degli italiani Sergio Castellitto e Pier Francesco Favino che nulla aggiungono ad un pathos di per sé già inesistente. Ininfluente almeno per lo spettatore.. per loro invece immagino che abbia fatto la differenza visto quanto pagano le produzioni americane!
I quattro protagonisti principali sono affiancati e offuscati da un principe sciapo e cretinotto. La dolce piccolina sta crescendo e sta perdendo la sua aria irresistibilmente innocente, sua sorella maggiore in compenso sfoggia labbra a canotto (speriamo naturali) e la classica stupidità adolescenziale nell’invaghirsi del principe capellone col fisique du role all’”Amici” della De Filippi. Che dire… l’unica delizia sono i topolini… Mi son piaciuti tanto quei topolini, proprio simpatici! Per il resto a meno che, come me, non vi siate offerti di andarlo a vedere per accompagnare il bambino più simpatico che ci sia.. lasciate perdere!

L'abbinamento, anch'esso in trasferta, è con il mitico Giardino dei Tarocchi a Capalbio... un posto magico che va visto almeno una volta nella vita... Fatevi un grande regalo.. non vi limitate a cliccare sul link.. andataci... è veramente bello! Altro che il Principe di Caspian....

giovedì 7 agosto 2008

Viale del tramonto

6 agosto 2008Ieri sera abbiamo inaugurato una serata “cineclub”, un’iniziativa per recuperare grandi classici del passato e rivederli tra estimatori ed esperti conoscitori...
Succede che un vecchio film si creda di ricordarlo, di conoscerlo a menadito e poi scopri che invece ne era rimasta solo una traccia, per lo più un’idea mutuata dal periodo in cui si era visto, dall’età che si aveva eccetera eccetera.
Il Ballestrero si presenta quindi con il suo ultimo acquisto, il DVD di “Viale del tramonto”, decidiamo di fare gli ultra cinefili e di vedercelo in lingua originale.
Ma come siamo siamo chic… ci mancava solo il secchiello con lo champagne!
Partono le immagini… la prima impressione è che il bianco e nero abbia perso il contrasto che ricordavo o forse è solo uno scherzo della memoria… pare però che la copia master della pellicola sia andata perduta e per il DVD abbiano dovuto scansire, immagine per immagine, una copia a 35mm. Ma bando ai tecnicismi! Che questo è un capolavoro e di questo dobbiamo parlare…
Billy Wilder dirige un film che parla di cinema e che scarnifica senza nessuna pietà le psicologie dei tre personaggi principali:
Un William Holden belloccio e squattrinato che, giorno dopo giorno, accantona le velleità di carriera per diventare il mantenuto dell’attrice ricca ma decaduta.
Una Gloria Swanson eccessiva, icona narcisa, tanto egoista quanto fragile e despota.
Un Erich von Stroheim granitico che si spoglia di ogni dignità in nome di un rapporto che non è amore ma solo dipendenza e totale annullamento del sé.
Siamo nel metacinema.. Gloria Swanson è realmente un’attrice dimenticata e il maggiordomo è Erich von Stroheim celebre regista dell’epoca muto, che ha diretto proprio la Swanson.
Buster Keaton e Cecil B. De Mille nella parte di loro stessi si prestano al gioco al massacro… tutta la pellicola è pervasa da un forte seno dell’ironia e del grottesco (in massimo anticipo sui tempi le scene in cui la Swanson recita coperta di “pecette” per un lifting d’epoca). Tutto è giocato in bilico, sul filo del rasoio, dialoghi e battute raffinatissime (alcune delle quali entrate nella storia del cinema) ma a far da padrone è l’intreccio di relazioni che si instaura trai personaggi: egoismo e senso di colpa giocano una partita inscindibile e si avviluppano in uno schema senza scampo che porta alla tragedia. Ma Wilder non ha bisogno di stupirci col colpo di scena finale, i suoi meccanismi sono così perfetti che l’epilogo si svela in apertura.. indimenticabile la scena del corpo che galleggia senza vita nella piscina, inquadrato dal fondo attraverso l’acqua. Dunque, senza il “cosa succederà?”, siamo costretti a concentrarci solo sui personaggi e sulle loro peregrine vicende.
Un film perfetto… incredibilmente se si pensa alle vicissitudini al momento del casting… Holden era la quarta scelta e la Swanson fu un ripiego dopo che Greta Garbo rifiutò la parte (così come parecchie altre attrici).
Rivisto nel 2008 non cede il passo nemmeno per un secondo e resta moderno, “vivo”, come se fosse uscito in questi giorni.
Se volete il Cinema.. concedetegli una visione, non potrà che essere un bel dono…
Dopo tanto decantare ci metto il l'inciso trash a riportare un po' di equilibrio nelle recensioni cinefilantesche (mi serve a bilanciare l'apertura con lo champagne nel secchiello d'argento)... Ad un certo punto il Ballestrero mi fa: "Senti.. ma una cosa non si capisce bene... se William Holden se la fa o no Gloria Swanson..."
"A Ballestre'... ma non hai visto la dedica sul portasigarette in oro massiccio? I'm mad about the boy..... Senti a me... Ci sarà un motivo se è "mad about the boy"...!
Bellissima la dedica "I'm mad about the boy"....

Abbinamento con “Viale del Tramonto” con il così detto “Giardino degli Aranci” in Via Santa Sabina sul Colle Aventino… Non c’è il viale ma da lì si gode una bella vista di Roma al tramonto…

mercoledì 6 agosto 2008

Inaugurazione di una rubrica!


mercoledì 6 agosto 2008

Inauguro una rubrica in cui, consultando i palinstesti delle reti TV, vi lancio qualche dritta sul cinema (e altro) da guardare in televisione...

Per chi ha solo le reti terrestri... segnalo alle 21.10 su Rete 4 "La mia Africa" di Sidney Pollack tratto dallo stupendo e omonimo libro di Karen Blixen. Se non l'avete visto concedetevi una full immersion in una storia appassionata e dai larghi orizzonti e domani andate a comprare il libro se non l'avete letto... vi dirà molto di più, nonostante il film sia già un grande spettacolo (una marea di Oscar) oltre che un tributo ad un romanzo unico e meraviglioso e ad una donna decisamente in anticipo sui tempi. Sono di parte.. Karen Blixen è la mia scrittrice preferita, la sua prosa è flautata e ipnotica... l'Africa... L'Africa poi è qualcosa che ti cattura e non ti lascia mai più. Da vedere insomma e da conservare in fondo al cuore...

Su Italia 1, stesso orario "I fratelli Grimm e l'incantevole strega"... da vedere di default per il semplice fatto che è un film di Terry Gilliam, magari non è il suo miglior film, magari non è del tutto riuscito ma ogni inquadratura ha la capacità di proiettarti in un mondo magico e torbido, in un turbinio di atmosfere e colori capaci di far viaggiare la mente ben oltre lo schermo.

Se invece come me pagate l'abbonamento a Sky questa è la serata per pensare serenamente di disdirlo.... serata piatta senza niente per cui fremere nell'attesa, se si eccettua il pregevole "The Others" di Alejandro Amenabar che però comincio a conoscere a memoria e quindi mi risparmierò la visione.

In seconda serata su Italia 1 prosegue "Heroes" la serie Tv del decennio, insieme a "Lost".
Qui non ci sono santi.. va vista! poi ne parliamo... io sono per l'acquisto del cofanetto della prima stagione (che si trova a prezi dignitosi).
Io di certo mi vedrò su Canal Jimmi alle 00.40 la replica di "Torchwood".
- Cinefilante ma certo che non te ne perdi una eh? e mo che è sto "Torchwood"?
E' l'anagramma di "Doctor Who" e nasce come spin-off da questa storica serie inglese di cui (ma va?) sono una grande appassionata....

Va bene per oggi basta... questa è una "prima edizione" e come tale ha bisogno di un po' di rodaggio!
a presto!
Il Cinefilante

lunedì 4 agosto 2008

Gone Baby Gone

  • Ancora Blockbuster...


Andare da Blockbuster a scegliere un film è sempre frutto di discussione tra me e mio fratello... portiamo a spasso il cane che per qualche assurdo motivo non può entrare a meno che non sia tenuto in braccio... visto che però pesa circa 20 chili l'impresa sarebbe un po' ardua e quindi entriamo alternativamente a fare un giro e poi confrontiamo le preferenze. Lui sempre alla ricerca dell'ultimo film italiano con Valerio Mastandrea io invece sempre a cercare qualcosa che mi sono persa al cinema. Ho dovuto ingaggiare una lotta per prendere Gone baby gone ma alla fine ce l'ho fatta. Certo un film diretto da Ben Affleck non è che promettesse bene...
Ben Affleck (immagino che ce l'avrete tutti presente ma vi voglio mettere un remind) è l'uomo con la mascella più scucchiosa del mondo, che manco Ridge di Beautiful può competere.
Non mi è mai piaciuto questo attore ma soprattutto non mi sono mai piaciuti i suoi film da attore però di Gone baby gone avevo sentito dire un gran bene da persone che condividono i miei gusti e quindi gli ho voluto dare una chance. Dunque Ben Affleck in veste di regista... scopro che il poveretto non è al debutto e che questo è il suo terzo film. I primi due non hanno mai visto il buio in sala, evidentemente dovevano essere due fregnacce fantasmagoriche.. il terzo invece si rivela una bella sorpresa. Il protagonista è il fratello del regista.... nepotismo allo stato puro... Casey Affleck però almeno è totalmente privo dell'aria bovina di famiglia anzi ha un aspetto torbido e tormentato che giova al personaggio... poi c'è la deliziosa Michelle Monaghan che io talentscautai anni or sono.... che ci volete fare ho ANCHE questo talento... e ce l'ho da sempre... mi ricordo nel 1976 King Kong al Cinema Adriano commentai l'imterpretazione di Jessica Lange con queste parole "questa farà strada!"). Vabbè poi ci sono Ed Harris e l'onnipresente Morgan Freeman insomma un bel cast denso ma non spocchioso.
Gone baby gone te lo vedi senza un attimo di calo dell'attenzione, nonostante la rovente serata estiva... nel suo svolgersi una girandola di personaggi dalla precisa caratterizzazione psicologica. Un vorticoso alternarsi di verità e menzogne finisce per confondere il bene e il male, lasciando i contorni sfumati e privi di un valore assoluto. E' un film amaro che ti lascia con la sensazione di qualcosa di sbagliato, con la voglia di discuterne per vagliare tutte le possibilità. Moralmente non esiste un vincitore, una figura positiva, il mondo si divide tra chi è corrotto è chi corrompe in uno schema perfetto e inamovibile. Anche la "giustizia" diventa un'arma contorta e subdola, qualcosa di sfuggente e opinabile nelle mani dell'essere umano che si arroga il diritto di giudicare. Insomma bei temi trattati non banalmente... meno "pesante" di Mystic River (sono tratti entrambi dallo stesso scrittore) ma non da meno nel lasciare un senso di inquietudine sottile. Ma chi l'avrebbe detto che il mascellone ti sfornava un tale film? Questa è la dimostrazione che non bisogna essere mai prevenuti nei confronti di qualcuno... certo questo non vuo dire che mi precipiterò a vedere il prossimo film di Mimmo Calopresti... o che mi affitterò l'ultimo dei Vanzina.. ma di certo aspetterò con una certa curiosità il prossimo film da regista del mascellone!

L'abbinamento con Gone baby gone lo faccio che non c'entra ASSOLUTAMENTE nulla però mi preme dare notizia dell'apertura a Roma di un negozio che aspettavo da svariato tempo: Muji in Via del Tritone, 199 telefono 0669922053. Se non conoscete MUJI vi consiglio di andarci subito a fare un giro, troverete un po' di tutto.. dall'abbigliamento minimale, le mollette design per stendere i panni, accessori per la casa e per la persona.. cancelleria a go-go e articoli da viaggio, arredamento... tutto con uno stile veramente unico, uno stile molto giapponese ma soprattutto uno stile molto MUJI!

venerdì 1 agosto 2008

Mattatoio 5

  • Frugando nella memoria...


Sapete... non è difficile andare al cinema, recensire film parlandone bene o male e poi schiaffarli sul blog o sul sito di Film Tv (dove tra l'altro potrete trovare anche le mie pregevoli play-list)... oggi quindi mi cimento in qualcosa di più articolato e vi parlerò di Mattatoio 5, un film che ha cambiato la mia vita quando ero ancora piccola piccola.
Mattatoio 5 (1972) l'ho visto che avevo una decina d'anni sulla RAI, quando ancora mandava in onda cinema e non "monnezza" come i film per la TV tedeschi...
Rimasi talmente colpita che guardai i titoli di coda per vedere se c'era qualche accenno al soggetto... carta e matita alla mano feci in tempo a scrivere "tratto da una novella di Kurt Vonnegut jr". Quel nome non l'ho mai dimenticato e per me fu inizio di una costante ricerca per trovare quella novella (che poi è un romanzo). All'epoca Internet non esisteva e i romanzi di Vonnegut non erano ancora stati tradotti in Italia, passarono anni... io non demordevo, quel nome mi era rimasto nella testa e me lo tenevo lì buono buono in attesa che di poterlo rincontrare.
Passarono gli anni e un giorno per caso scorrendo le pagine della "Garzantina" di letteratura anglo-americana che mi aveva prestato un amico dell'università scoprii che c'erano delle "orecchie" nelle pagine e che non erano casuali. Aveva piegato l'angolo delle pagine dove si parlava dei suoi autori prefeirti.. così per gioco iniziai a farmi un po' di affari suoi fino a che una delle ultime "orecchie" mi portò dritta dritta a Kurt Vonnegut. Un'emozione incredibile si impadronì di me e capii che qualcosa era cambiato... che finalmente i suoi libri si trovavano anche qui in Italia. Mattatoio 5, Madre Notte, Il grande tiratore, La colazione dei campioni, Ghiaccio 9, Le sirene di Titano... li comprai tutti uno ad uno e mi immersi totalmente in questa lettura brillante, appassionata, ironica e al tempo stesso struggente (insomma.. un po' il mio ritratto)...
Tutto questo per parlare del film che a mio avviso è l'unico bello tratto dai libri del mio amico Kurt (purtroppo scomparso l'11 aprile del 2007), un amico per il modo simile di "sentire" e di esprimersi e anche perché sotto sotto pensavo che un giorno l'avrei incontrato, cosa che purtroppo non si è verificata, almeno in questa vita.
Troppo particolare Vonnegut per registi ordinari... ho sempre detto che ci sarebbe voluto un Terry Gilliam per lui, oppure il grande maestro Stanley Kubrick... ma George Roy Hill (che i più ricordano per La Stangata) ha fatto un ottimo lavoro!
Voi direte.. "ma che strano... mi piace il cinema al punto che mi leggo pure sto blog un po' sconclusionato... come è possibile che non ho mai sentito parlare di questo film...?" e infatti Mattatoio 5 è desaparecidos da anni dagli schermi delle TV ed è introvabile in DVD.. eppure si tratta di uno dei primi film con una cronologia destrutturata (tematica in cui Vonnegut ha sempre eccelso) che a Tarantino e a i suoi cloni gli fa un baffo. E già solo per questo motivo meriterebbe di esser visto... ma i motivi per recuperarlo sono tanti... un film "moderno" per la capacità di mixare una serie di argomenti e di generi senza destabilizzare bensì creando un unità, un tutto, un mondo anzi un universo a sé stante, decisamente in anticipo sui tempi del cinema e della letteratura. E' un film di guerra, un film di fantascienza, un film sulla vita, la famiglia, l'amore, l'amicizia, sullo scopo della vita e tante altre cose messe lì con una semplicità disarmante ma efficace.
Un film che non si avvale di interpreti famosi (e forse questo è il motivo del suo oblio) e che nonostante i pregi di una regia indovinata deve moltissimo al libro da cui è tratto.
Visto che sarà difficile reperirlo vi consiglio intanto di leggere il libro, magari da comprare insieme all'altro masterpiece "Madre notte" (da cui purtroppo è stato tratto un film inguardabile). Madre notte contiene una delle più belle prefazioni mai scritte, ad opera dello stesso autore, di cui ho fatto tesoro nella mia vita quotidiana: "noi siamo quel che facciamo finta di essere, sicché dobbiamo stare molto attenti a quel che facciamo finta di essere".

Abbinamento a questo film una volta tanto non mangereccio bensì musicale... Dark Star (tel 06 5407836) in Via Attilio Ambrosini, 74 nei dintorni della fiera di Roma è uno dei negozi più interessanti per chi non si limita ad ascoltare Laura Pausini e non freme solo con Eros Ramazzotti. Viva la buona musica e il rock... che sono tali e quali ad un buon film! Ci troverete di sicuro "In the land of grey and pink" deiCaravan (ultimamente io ci sto in fissa!).
Buon ascolto e, se riuscite a trovarlo, buona visione con Mattatoio 5!